Compirà 70 anni fra 48 ore, sabato prossimo, Claudio Simonetti, produttore, compositore, arrangiatore, tastierista e in generale, uno dei produttori italiani più stimati ancora in vita. 70 anni sono un traguardo importante «Ma dentro di me sono sempre un ragazzino – dice, raccontandosi ai microfoni del free press Leggo – nonostante abbia avuto il Covid a novembre. Un’esperienza tremenda». E ancora: «Mi sento quello di prima comunque. Per assurdo soprattutto negli ultimi anni ho fatto più concerti del passato grazie alla grande passione che c’è all’estero sui film italiani noti».
Claudio Simonetti ha iniziato il suo percorso musicale fondando e suonando per le band rock Il ritratto di Dorian Gray e Oliver, quindi la svolta con la composizione della storica colonna sonora per il film thriller Profondo Rosso, che di fatto darà il via ad una lunga liason con il maestro dell’horror, Dario Argento. «Come festeggerò? Avrei voluto fare un concerto o una grande festa, ma non è ancora possibile per via della situazione di emergenza. E allora a casa con la famiglia, pochi ma buoni». 70 anni di vita, di cui più di 50 passati a suonare: «Ho iniziato prestissimo? A 16 anni, ho oltre 50 anni di attività alle spalle. Ho vissuto varie epoche, anche musicalmente varie. Dal rock al pop alla musica dance».
CLAUDIO SIMONETTI: “SONO MOLTO SODDISFATTO DEL MIO PERCORSO”
«Sono molto soddisfatto del percorso fatto fino ad oggi – ha proseguito Claudio Simonetti, facendo una sorta di bilancio della propria vita – da tempo per il cinema lavoro poco perché non c’è un grande fermento di genere in Italia. Si sfornano numerosi film di basso costo. Magari ci sono pure cose buone in mezzo, ma non è come una volta».
Non si ferma invece il suo impegno con la sua band, i Goblin: «Riprendo a marzo a fare concerti. Prima del Covid facevo ogni anno un tour, dall’Usa all’Australia. Quest’anno poi cadono tanti anniversari: i 45 anni di “Suspiria” (1977), per cui sto risuonando tutta la colonna sonora con arrangiamenti particolari insieme alla mia band, i 40 anni di “Tenebre” (1982), ma anche i 35 anni di “Opera” (1997), i 15 anni di “La terza madre” e i 10 di “Dracula 3D”. Successi che mi appartengono. Continuerò a scrivere musica. Lo sa qual è la cosa più bella? Vedere nei miei concerti differenti generazioni, miei coetanei accanto a tantissimi giovani – spiega – c’è un grosso ritorno della musica degli anni 70 e 80 nei ragazzi, forse perché non c’è qualcosa di veramente alternativo. E alla fine – conclude Claudio Simonetti – scoprono un sound che a loro suona nuovo… e invece è vintage».