Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, ha detto la sua sulla crisi tra Ucraina e Russia, che potrebbe far presagire lo scoppio della Terza Guerra Mondiale. Ne ha parlato ai microfoni dell’agenzia di stampa nazionale Adnkronos, commentando anche la manifestazione per la pace di ieri, in piazza Santi Apostoli, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio: “Ma sì, le manifestazioni si possono fare e si sono sempre fatte… Certo non sarà una cosa come contro l’intervento in Iraq nel febbraio 2003. Ma il punto, in questo caso, è prendere atto dello svanire dell’illusione di chi, in Occidente, pensava che la fine dell’Urss volesse dire la fine dell’Impero russo”.
A proposito delle anticipazioni fornite nei giorni scorsi da “La Repubblica”, che sottolinea che l’Italia ha preallertato in totale un migliaio di uomini. Fra i “convocati” vi sono truppe che sono state impegnate in Afghanistan fino al 2021 e militari presenti nella missione in Kosovo: nello specifico, trattasi di alpini e bersaglieri, che verrebbero impiegati in esercitazioni condotte nelle aree del confine sud orientale con l’obiettivo della deterrenza. Di fronte a tale scenario, Cacciari ha commentato la notizia con evidente scetticismo: “L’Italia manderebbe i bersaglieri? A fare che? Mi pare impossibile…”.
MASSIMO CACCIARI: “LA RUSSIA NON È UNA DEMOCRAZIA”
In seguito, a proposito dei venti di guerra che soffiano tra Ucraina e Russia, Massimo Cacciari ai colleghi dell’agenzia stampa Adnkronos ha chiarito che “gli imperi sono imperi e sono imperialisti. Come i cavalli sono cavalli e incarnano la cavallinità… Cosa pensavano, che ci potesse essere la disgregazione totale?”.
Infine, una riflessione su chi è alla guida del Paese avente mosca come capitale: “Vladimir Putin non è mica quell’ubriacone di Eltsin, e la Russia non è una democrazia… Può piacerci o no, a me certo non piace, ma è la dura realtà con cui fare i conti”.