Massimo Andreoni, direttore di Malattie Infettive al Policlinico di Tor Vergata, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del “Corriere della Sera”, attraverso la quale ha analizzato la situazione connessa alla pandemia di Coronavirus in Italia. Secondo l’esperto il nostro Paese si trova già in una condizione di normalità, che presto diventerà completa, anche se ci sarà un prezzo da pagare: “Mettiamo in conto altri morti e tanti pazienti che, pur superando il Covid, ne soffriranno gli strascichi. Il virus resta molto insidioso anche se si chiama Omicron ed è meno aggressivo di Delta. La mortalità è di circa 0,2%. Pensiamo soltanto alle complicazioni cardiache innestate dall’infezione”.
Andreoni ha poi evidenziato come non si possa sottacere un fenomeno: “Diversi pazienti non si sono vaccinati su consiglio del medico, che ha ritenuto la loro condizione incompatibile con la profilassi, pur in assenza di evidenze. Non c’è nessun motivo, ad esempio, di sconsigliare il vaccino ai celiaci, eppure è un dato di fatto che la celiachia venga ritenuta una controindicazione anche dagli specialisti di noti istituti”.
MASSIMO ANDREONI: “MIGLIORARE L’USO DEI FARMACI”
Il professor Massimo Andreoni, sempre sul “Corriere della Sera”, ha spiegato di essere favorevole alle riaperture per motivi economici, sociali e politici: “Si sappia, ripeto, che le riaperture si accompagnano a rischi, appunto altri contagi, altri morti, che oggi in Italia sono rispettivamente quasi 60.320. La strada del pieno ritorno alla normalità è comunque corretta, dopo due anni di pandemia. Partiamo da basi solide: la popolazione è al 90% immunizzata tra chi ha preso l’infezione naturalmente e i vaccinati. Abbiamo farmaci e bisogna usarli meglio, soprattutto ora che marciamo spediti verso la normalità”.
Il dottor Andreoni ha infatti puntualizzato che fino a questo momento gli anticorpi monoclonali e gli antivirali, da somministrare al massimo entro 5 giorni dalla diagnosi ai pazienti a rischio di sviluppare la malattia grave, sono stati usati poco e male e, inoltre, l’Aifa ha appena approvato una nuova combinazione di anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione per la prevenzione dei sintomi del Covid-19, prima dell’esposizione al virus nei soggetti ad alto rischio. Quanto al Green Pass, “sta perdendo significato. Agli inizi è stato utilissimo come spinta a vaccinarsi. Adesso, con l’obbligo di vaccinazione sopra i 50 anni, ha perso significato, tanto più se intendiamo andare verso uno scenario di libertà che prevede stadi pieni e discoteche in attività”.