I crediti da lavori edili sono sempre al centro del dibattito. Le motivazioni, spesso di bandiera, sono diverse e contrapposte. Il Governo, consapevole dei rischi del dibattito, ha deciso di introdurre, per porre rimedio ai possibili effetti deflagranti del confronto politico, le nuove norme sui bonus fiscali attraverso un emendamento al Sostegni ter in sede di conversione. Andiamo al provvedimento.
Venerdì il Consiglio dei ministri ha licenziato le nuove norme che dovranno seguire le imprese e i cittadini che vogliono accedere al Superbonus. Il decreto da ultimo approvato riapre alle cessioni multiple che di fatto avevano messo a rischio gli interventi già programmati. Modificando i precedenti interventi diventa ora possibile operare fino a un massimo di tre cessioni per un credito fiscale purché le stesse avvengano tra soggetti vigilati ex articolo 106 del Tub (in sostanza operatori finanziari e assicurativi). Allo stesso modo si regolamenta l’utilizzo dei crediti sequestrati i quali potranno essere utilizzati successivamente al dissequestro fissando che il periodo del sequestro va recuperato e, dunque, vengono allungati i tempi della compensazione.
Altra novità è la previsione della buona fede per chi acquista un credito fiscale. Una volta fatti i controlli previsti dalle norme, i crediti fiscali oggetto di truffa possono essere incassati e non devono essere svalutati.
Un altro passaggio cruciale per scoraggiare le frodi è l’inasprimento delle sanzioni per gli asseveratori che rilasciano attestazioni false: il reato diventa punibile con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50mila a 100mila euro.
Viene altresì individuato nel prontuario DEI il parametro di riferimento per porre un argine alla lievitazione dei costi dell’intervento e, dunque, dei possibili abusi nella fruizione dell’agevolazione.
Forse non basterà. Sarebbe stato utile introdurre un momento di reale conflittualità tra committente e prestatore prevedendo che almeno una parte dell’intervento fosse oggetto di pagamento da parte del committente pur mantenendo il beneficio fiscale. Come spesso accade, l’operatività viene demandata a provvedimenti che dovrà adottare l’Agenzia delle Entrate. Al momento, dunque, come sarà declinata l’operatività è tutto da vedere e speriamo non vi sia un inasprimento della burocrazia fine a se stesso.
Tirando le somme, va bene l’introduzione delle responsabilità degli asseveratori. Serve per far fare un salto etico al mondo delle imprese e delle professioni. Ci si aspetta che venga introdotto analogo intervento sanzionatorio, almeno dal punto di vista della carriera, per i funzionari le cui attività accertative verranno censurate nei molteplici giudizi che si avranno nei prossimi anni. Lo strumento già esiste è la legge Brunetta sulla valutazione della performance, basterebbe renderne costruttiva l’applicazione.
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