I dati del monitoraggio ISS di oggi, che hanno evidenziato come la morsa del Covid si stia allentando sull’Italia (terapie intensive occupate all’8,4% e Rt pari a 0.73, ndr), sono stati commentati anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto nel corso della celebrazione ufficiale del centenario della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), tenutasi a Roma.
Le parole del componente della Giunta Draghi sono state di moderata soddisfazione, complici i numeri che cominciano finalmente a essere più favorevoli. Speranza è però anche consapevole di come il ritorno alla normalità non possa avvenire in fretta e furia, ma sia preferibile procedere con cautela: “Ora che la curva pandemica sta piegando, con gradualità stiamo andando verso una fase ancora più aperta – ha dichiarato –. Non confermeremo lo stato di emergenza dopo il 31 marzo, e valuteremo gradualmente come adeguare tutte le altre modalità precauzionali che ci sono alla fase nuova”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
LA BOZZA DEL MONITORAGGIO ISS
L’epidemia da Covid-19 batte sempre più “in ritirata” nel nostro Paese: i nuovi dati emersi oggi dalla bozza di monitoraggio Iss-Ministero della Salute, poi inviati alla Cabina di regia anti-Covid, mostrano una netta discesa della curva epidemiologica su tutti i livelli.
L’incidenza settimanale dei casi di contagio su 100mila abitanti scende drasticamente dai 672 agli attuali 552, con calo importante anche dell’indice di contagio Rt che passa da 0.77 del precedente bollettino allo 0.73 di oggi. La bozza del Istituto Superiore di Sanità aggiorna poi i dati sugli ospedali, la vera cartina tornasole di una ondata Covid: ebbene, anche qui ottime notizie con l’occupazione dei letti in terapie intensiva che cala all’8,4% (era al 10,5% il tasso di rianimazione solo 7 giorni fa) mentre i posti in area medica calano dal 22,2% all’attuale tasso dell’18,5%. Una sola Regione/PA è classificata a rischio alto, secondo il DM del 30 aprile 2020, mentre due Regioni/PPAA sono classificate a rischio moderato: le restanti 18 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. In termini comparativi, l’indice Rt non era così basso dallo scorso giugno 2021 mentre l’occupazione delle terapie intensive non era così “piatto” dallo scorso dicembre.
REPORT COVID: MEZZA ITALIA DA ZONA BIANCA
Come ha già anticipato il Premier Mario Draghi negli scorsi giorni, dal 1 aprile sparirà in Italia il “sistema a colori” di classificazione delle Regioni, con la scomparsa dello stato d’emergenza: resteranno solo Green Pass e obblighi vaccinali fino a giugno, ma le interlocuzioni per la cancellazione di altre restrizioni sono ancora in corso. Con la bozza di monitoraggio Iss giunta oggi in Cabina di regia ci si appresta a fornire dunque una delle ultime ordinanze del Ministro Speranza per i cambi di colore dal prossimo lunedì: al momento, sono 13 le Regioni italiane con numeri da zona bianca, 8 da zona gialla, nessuna da arancione. Dal 28 febbraio la Regione Lombardia tornerà ufficialmente in zona bianca, così come l’Emilia Romagna e forse anche il Veneto e la Provincia di Bolzano: per il passaggio in zona gialla sembra ormai cosa fatta per il Friuli, fino ad oggi l’unica regione ancora “arancione”. Ricordiamo che già con le attuali regole del Decreto Covid le restrizioni definite dal sistema a colori riguardano solo la popolazione non vaccinata, mentre per tutti gli altri è azzerata ogni tipo di restrizione se si escludono gli obblighi di Green Pass al lavoro e per entrare nei vari locali.