Si svolgeranno domani i funerali di Claudio Mandia, il 18enne morto suicida a New York perché accusato di aver copiato un compito in uno dei college americani più esclusivi. Per punirlo da questo grave “reato” nell’ambito della carriera accademica, sarebbe stato rinchiuso in isolamento per tre giorni e sottoposto a punizioni che la famiglia della vittima ha definite “primitive”. E’ quanto emerso nel corso della puntata di oggi di Ore 14 che ha posto l’accento sulle drammatiche conseguenze che quell’accusa avrebbero avuto su Claudio, costate la sua stessa vita.
Per tre giorni il giovane sarebbe stato tenuto in isolamento per punizione senza alcun contatto con l’esterno. Persino i pasti gli sarebbero stati lasciati fuori dalla porta, per terra. Da parte degli amici non ci sarebbe stata alcuna parola di conforto. La paura di essere espulso da quel college esclusivo da 42 mila dollari all’anno ed il pensiero rivolto ai genitori che avevano deciso di andarlo a trovare proprio in quei giorni lo hanno mandato in confusione e non ha retto, decidendo così di compiere il gesto choc.
Claudio Mandia, le accuse della famiglia
E’ morto solo Claudio Mandia, con il terrore di deludere i suoi cari che oggi non si danno pace. La famiglia del ragazzo suicida ha puntato il dito contro il college, accusato di aver sottoposto il ragazzo ad un trattamento inimmaginabile e ad una punizione spropositata rispetto alla colpa, ma soprattutto di non aver saputo cogliere il momento di fragilità che Claudio stava attraversando.
Sulla vicenda indaga la polizia che in queste due ore sta cercando di trovare conferma nelle situazioni di disagio provocate dalla rigida applicazione del regolamento del college che in due casi sarebbero sfociati in tentativi di suicidio. Un portavoce della scuola ha fatto sapere di essere vicini al dolore della famiglia e di collaborare alle indagini in corso. Nel frattempo, a Battipaglia la salma di Claudio è attesa per stasera in vista dei funerali di domani.