Tra i più grandi oppositori del regime di Vladimir Putin, Denis Bilunov è intervenuto ai microfoni di Oggi è un altro giorno per analizzare quanto sta accadendo in Ucraina. Il sociologo russo, ora a Praga, ha esordito così: «Io sono stato un esponente dell’opposizione russa dal 2005 fino al 2015. Una volta ero direttore esecutivo del movimento russo d’opposizione, ho lavorato con gli oppositori più importanti».
Denis Bilunov ha poi continuato il suo discorso, sottolineando: «Conosco questa situazione dall’interno abbastanza bene. Bisognava fermare Putin molto tempo fa, con conseguenze meno tragiche. Purtroppo in quegli anni tutto il mondo preferiva chiudere l’occhio di fronte a quello che succedeva in Russia. Nel 2011, durante le proteste di massa, abbiamo perso. Nel 2015 ho deciso di lasciare il Paese».
DENIS BILUNOV SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA
Negli ultimi giorni si è parlato di un possibile golpe ai danni di Vladimir Putin, complice il calo di consensi nelle ultime settimane. Denis Bilunov ha spiegato sul punto: «Come sociologo posso dire che nella storia moderna della Russia il 2018 è stato un anno importante, quando Putin ha introdotto la riforma delle pensioni. Il sostegno di massa è diminuito velocemente, è calato dal 60-70% fino al 35-40% secondo le fonti ufficiali del Cremlino, ma secondo me le cifre vere sono altre». L’emergenza epidemiologica ha anche influito sul gradimento nei confronti del leader del Cremlino: «Il Covid è un altro elemento spartiacque: tutto il Paese ha visto Putin nascosto in un bunker, a differenza di tutti gli altri leader mondiali che sono riusciti a farsi notare come leader della nazione».