Storia vera Una giusta causa: Ruth Bader Ginsburg, la morte
La figura di Ruth Bader Ginsburg è iconica nel mondo della giurisdizione ma allo stesso tempo nella storia delle lotte delle donne per la conquista dei propri diritti. Parliamo infatti di una vera e propria paladina, una donna in grado di ricoprire ruoli importantissimi nella propria vita, come quelli di giurista, magistrato e professoressa universitaria, diventando inoltre giudice della Corte Suprema.
La donna è diventata un’icona per le lotte femministe: a lungo ha infatti combattuto per l’uguaglianza e la parità di genere. La giurista è scomparsa il 18 settembre 2020 all’età di 87 anni a causa di un cancro metastatico al pancreas. Il suo corpo è stato tumulato nel cimitero nazionale di Arlington. A Milano, nel Giardino dei Giusti, le è stata dedicata una targa.
Storia vera Una giusta causa: Ruth Bader Ginsburg, la vita privata
Una giusta causa è il film dedicato alla storia vera di Ruth Bader Ginsburg, giurista, magistrato e accademica statunitense, seconda donna nella storia a diventare giudice nella Corte Suprema degli Stati Uniti d’America. Conosciuta per essere stata una paladina nelle lotte femministe, il film dedicato alla sua vita viene mandato in onda proprio nella Giornata Internazionale della Festa delle Donne.
Ruth Bader Ginsburg ha avuto una carriera lunga e ricca di successi, ma allo stesso tempo anche una vita privata serena e molto felice. Nel 1954, la giurista sposò Martin D. Ginsburg. Proprio per la carriera del marito, Ruth decise di seguirlo, trasferendosi lui a Fort Sill, in Oklahoma, dove fu mandato come ufficiale delle riserve dell’esercito. Dall’amore tra Ruth e Martin D. sono nati due figli, Jane e James.
Storia vera Una giusta causa: Ruth Bader Ginsburg la cui vita ha ispirato il film
E’ “Una giusta causa” quella che ha guidato le battaglie della vita di Ruth Bader Ginsburg, e proprio così si intitola il film di Mimi Leder dedicato a lei, e alla determinazione che l’ha sostenuta nella lotta legale contro la discriminazione di genere. Ma chi era Ruth Bader Ginsburg, prima di diventare una delle prime donne giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti e una figura simbolo in America e in tutto il mondo? l film inizia nel 1956, quando Ruth fu una delle nove donne ad essere accettata al corso di legge dell’Università di Harvard, e fin da subito si trovò a dover combattere per affermare i suoi diritti e poter seguire la sua strada.
Terminati gli studi, venne rifiutata da tutti gli studi legali in cui fece domanda solo perché donna, ma non si arrese: trovò altri modi, tra cui l’insegnamento, per fare la sua parte e rendere la società migliore, attraversando i decenni cruciali del Novecento per il movimento femminista e la lotta per la parità di diritti. Negli anni Settanta la vediamo portare avanti una causa che costituì un precedente importante nella storia giuridica americana: un causa che vinse grazie a un lavoro di gruppo che coinvolse giornalisti e avvocati, tra cui il marito di Ruth, e che portò in luce come le discriminazioni on the basis of sex non riguardano solo le donne, ma anche agli uomini, ad esempio perché non ritenuti adatti a prestare cura e assistenza alle persone fragili.
Una giusta causa, chi è Ruth Bader Ginsburg: studi e battaglie
Ruth Bader Ginsburg, nata a Brooklyn il 15 marzo 1933 da genitori ebrei, nel 1954 si laurea in diritto alla Cornell University, dove conosce il marito, Martin Ginsburg. Successivamente ottiene la laurea in giurisprudenza alla Harvard University, in un corso frequentato da sole nove donne, inclusa lei, su circa 500 studenti. Completati gli studi alla Columbia University, inizia nel 1963 la carriera di docente di diritto alla Rutgers University, nel New Jersey, dove rimane per dieci anni. In questo periodo Ruth inizia la battaglia per la parità di genere come consigliere generale per l’American Civil Liberties Union (ACLU), denunciando oltre 300 casi di discriminazione di genere – sei davanti alla Corte Suprema – e contribuendo a lanciare il Women’s Rights Project dell’ACLU. Oltre ad affermare il principio pari retribuzione per pari lavoro, durante tutto il suo mandato alla Corte Suprema Ginsburg è stata ferma nel difendere il diritto di una donna ad abortire.
Nel consenso da lei formulato nel 2016 nell’ambito della causa Whole Women’s Health contro Hellerstedt, Ginsburg ha fornito una difesa convincente del diritto di scelta di una donna. Nel 1980 l’allora Presidente Jimmy Carter nomina Ginsburg giudice della Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia. Nel 1993 arriva la nomina alla Corte Suprema da parte dell’allora Presidente Bill Clinton e Ginsburg diventa così la seconda donna nella storia degli Stati Uniti a ricoprire quella carica e la prima esponente femminile della comunità ebraica a far parte della Corte.