La Federazione internazionale felina (Fife) ha deciso che i gatti russi saranno banditi dalle esposizioni internazionali in virtù delle ultime vicissitudini legati alla guerra in Ucraina. Il mondo degli animali, dunque, si unisce a modo suo al sistema delle “sanzioni” da attribuire alla Russia per il conflitto che sta portando avanti.
Ad annunciarlo è stato Francesco Cinque, numero uno dell’associazione in Italia, il quale ne ha parlato da Rai Radio1 nel corso del format Un Giorno da Pecora. “Oggi la Federazione internazionale felina, composta da 43 paesi, compresi Ucraina e Russia, ed in segno di vicinanza verso i primi abbiamo deciso di non registrare più gatti provenienti dalla Russia e di mettere uno stop alla partecipazione degli allevatori russi alle esposizioni internazionali”, ha spiegato. Si tratta di un segnale importante nel settore. “I russi allevano e vendono molto bene in Europa, sono molto presenti alle esposizioni ma da oggi gatti russi non potranno più partecipare alle competizioni europee”.
Gatti russi banditi da esposizioni internazionali: Francesco Cinque spiega perché
Il fatto che i gatti russi siano stati banditi dalla Federazione internazionale felina (Fife) in vista delle esposizioni internazionali non è certamente una punizione per gli esemplari in sé, che da parte loro non hanno alcuna colpa al di là della provenienza. È piuttosto un modo per penalizzare, anche in questo settore, la Russia, che sta portando avanti la guerra contro l’Ucraina.
“Certo, i gatti non hanno nessuna colpa. Il nostro vuole essere un segnale di vicinanza agli ucraini, popolo che noi stiamo cercando di aiutare dando delle sovvenzioni per far arrivare a chi è in fuga cibo per cani e gatti”, ha concluso il presidente Francesco Cinque ai microfoni di Rai Radio1. Nell’immaginario collettivo, d’altronde, sono rimaste impresse in questi giorni le fotografie degli ucraini che hanno deciso di lasciare il proprio Paese, portando con sé i propri fedeli amici a quattro zampe.