E’ giunto il momento come ogni mattina di andare a visionare il bollettino vaccini covid. Anche per oggi, venerdì 4 marzo, il ministero della salute e l’Iss, l’Istituto superiore di sanità, hanno certificato gli ultimi dati sulla campagna vaccinale italiana che ricordiamo, è scattata il 27 dicembre del 2020. Continua a crescere, seppur con moderazione rispetto a un mese fa, il numero di dosi somministrate, ad oggi arrivate ad un totale di 134.4 milioni, circa 100mila in più rispetto a quanto evidenziato dal bollettino di ieri.
Le terze dosi si sono invece portate a quota 37.7 milioni, mentre gli italiani in procinto di immunizzarsi, coloro che hanno cioè ricevuto almeno la prima dose, sono in totale 49.2 milioni, pari al 91.2 per cento della popolazione totale. Hanno invece ricevuto le prime due dosi, completando quindi il primo ciclo, ben 48.2 milioni di italiani, mentre coloro che hanno fatto le prime due dosi e che sono guariti da meno di sei mesi, sono in totale 42.1 milioni, pari al 94 per cento degli italiani.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 4 MARZO: DIFFICOLTA’ NEL VACCINARE I PROFUGHI DALL’UCRAINA
E a proposito di vaccino anti covid, l’Italia sta attrezzandosi per accogliere migliaia di profughi provenienti dall’Ucraina, senza dimenticarsi della pandemia in corso. In Ucraina il tasso di vaccinazione è molto basso, circa il 35 per cento della popolazione totale, di conseguenza poco più di due ucraini su tre non è immunizzato. Non sarà comunque semplice far vaccinare gli stessi profughi, così come spiegato ai microfoni del quotidiano Repubblica da parte Yana Skulevych, mediatrice culturale che lavora in un hub vaccinale di Roma.
“Non è una questione ideologica – -le sue parole – bisogna mettersi nei panni di chi arriva qui, stremato: la paura di una reazione avversa al vaccino prende il sopravvento. Alcune delle persone con cui ho parlato mi hanno detto di avere avuto il Covid, anche se non avevano la documentazione, e per questo hanno rifiutato il vaccino. E resta il fatto che sono con la testa in Ucraina, sperano di riuscire a farci ritorno molto presto. Ma il tampone lo fanno”.