“Saluto i lettori che sono i veri padroni di un giornale”. Non ci sono dubbi sull’obiettivo della stilettata di Marco Damilano, dimissionario direttore dell’Espresso: John Elkann, editore e presidente di Gedi. Certo, uno potrebbe obiettare che i lettori non gli pagavano lo stipendio, visto che il settimanale continua a perdere quasi 3 milioni di euro l’anno, ma quello che è indubbio è che l’algido erede della casa Agnelli sembra aver ereditato la passione per l’editoria dal nonno Avvocato e dallo zio Carlo Caracciolo, ma certo non la capacità di gestire le italiche primedonne.
A stretto giro di posta dalla lettera di Damilano, è arrivato infatti il retweet con tanto di messaggio di solidarietà di Massimo Giannini, direttore della Stampa, che forse per essere consequenziale e coerente dovrebbe a sua volta rassegnare le dimissioni. Ma si sa che Elkann vola oltre le cose nostrane, e non si cura di quel che fanno i suoi giornali. Così se l’Economist si schiera contro Caltagirone e Del Vecchio nella battaglia Generali, lui non si fa mettere in mezzo, nella convinzione anglosassone che editori e giornalisti devono essere indipendenti.
Chissà se questa sarà anche l’impostazione che Danilo Iervolino intenderà avere una volta acquistato l’Espresso. Mister Unipegaso, forte del miliardo cash ottenuto dalla vendita della sua creatura, sta seguendo la strada di altri imprenditori italiani, da Berlusconi a Cairo fino proprio a Elkann, unendo calcio a editoria. Poco tempo fa aveva rilevato da Lotito la Salernitana, ed ecco ora l’offerta per il prestigioso settimanale. In realtà l’Espresso non era la sua prima scelta: Iervolino è stato a lungo vicino all’acquisizione del gruppo Class da Paolo Panerai, operazione saltata perché il fondatore voleva vendere ma mantenere la gestione della sua creatura. Così, si è rivolto a Gedi, che voleva dismettere la testata in perdita.
Ora partirà il totodirettore per l’Espresso. I ben informati ritengono che un profilo vicino a Iervolino possa essere quello di Paolo Madron, ora a guida di Tag43, ex di Milano Finanza, Panorama e Sole 24 Ore.
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