Andrea Scanzi, giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, è finito nel mirino dei social media per un post pubblicato domenica scorsa sul suo profilo Facebook e legato alla guerra in Ucraina, conflitto che sta tenendo con il fiato sospeso il pianeta intero e che sembra lasciare presagire un terzo conflitto di natura mondiale, dopo quelli risalenti alle parentesi temporali 1915-1918 e 1938-1945. In particolare, Scanzi ha inserito sulla sua bacheca una foto che ritrae Matteo Salvini in compagnia del presidente della Russia, Vladimir Putin, corredata da una dichiarazione del leader della Lega risalente al 12 luglio 2019.
Un’affermazione che va ovviamente contestualizzata a quel periodo, ma che, letta oggi, stride terribilmente con la realtà dei fatti: “Staremmo meglio se avessimo un Putin in Italia”. Ecco che, a quel punto, Andrea Scanzi ha rincarato la dose, aggiungendo un suo personale commento ai piedi dell’istantanea, che rende chiaro ed evidente il suo pensiero: “Poveraccio”.
ANDREA SCANZI NEL MIRINO DEI SOCIAL MEDIA PER VIA DELLA FOTO PUTIN-SALVINI: MA NELL’ISTANTANEA C’ERANO ANCHE CONTE E LUIGI DI MAIO…
Ma perché l’universo del web si è rivoltato contro Andrea Scanzi per la sua decisione di pubblicare l’immagine di Salvini e Putin? La risposta risiede nel fatto che, come peraltro è riscontrabile da un’attenta osservazione dello scatto, in esso comparivano anche altri due politici italiani di spicco, che sono stati “oscurati” dal giornalista per fare spazio al controverso virgolettato di Matteo Salvini.
Di chi si tratta? In quella circostanza, alla sinistra di Putin si trovavano l’allora presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, e l’allora ministro del Lavoro (oggi ministro degli Esteri) Luigi Di Maio, ritratti assieme a Salvini con il presidente russo agli inizi di luglio 2019, quando il numero uno del Paese sovietico si era recato in visita a Roma. Notato questo “dettaglio”, numerosi internauti si sono rivolti a Scanzi con il medesimo vocabolo da lui rivolto a Salvini: “Poveraccio”.