Il professor Fabrizio Pregliasco è stato minacciato negli scorsi giorni da un no vax, che gli ha inviato una lettera contenente dei proiettili: “Purtroppo è quello che è successo anche all’amico Bassetti – ha spiegato stamane il direttore del Galeazzi di Milano, intervistato da Mattino 5 – chi si espone… si sono creati aspetti allucinanti, come quello del proiettile, mi dicevano piccolino, per sparare a me e ai miei figli alla pancia e alla gambe per farmi del male, quindi una roba incredibile”. E ancora: “La lettera è arrivata in laboratorio con posta ordinaria, io ero fuori, un mio collaboratore ha visto questa busta strana e l’ha aperta con i guanti e ciò ha permesso alla polizia scientifica di fare dei riscontri. Questa missiva è legata al fatto di promuovere la vaccinazione per i bimbi e quindi devo pagare io e i miei figli che non c’entrano. Adesso si sta vedendo con il procuratore il da farsi”.
Pregliasco è stato incalzato anche sulle mascherine Ffp2, che dal primo aprile spariranno dai bus e dalle scuole: “In funzione del miglioramento dell’andamento epidemiologico. La scelta inglese è un po’ troppo veloce (dice riferendosi alla decisione di eliminare qualsiasi restrizione ndr), spero che ci sia l’approccio prudente dell’Italia e degli italiani, un buon senso e non una rilassatteza non ragionata. Si rischia un po’ di più ma il dato epidemiologico ci conforta quindi si possono allargare le maglie”.
PREGLIASCO E LA QUARTA DOSE: “PER ORA SOLO AI SUPER FRAGILI…”
Sulla quarta dose: “In questo momento – dice Pregliasco a Mattino 5 – le indicazioni sono per i super fragili, si dovrà valutare l’andamento futuro, forse si farà una vaccinazione tipo influenzale, per soggetti fragili ed esposti ma senza lo sforzo di farla a distanza di 3/4 mesi. Per ora non vale la pena, gli studi di Israele hanno evidenziato un vantaggio ma non entusiasmante da giustificarla in tempi ristretti”.
Infine, sulla possibilità di fare Omicron 2 per chi ha già fatto Omicron 1: “E’ possibile infettarsi con omicron 2 se fatto l’1 ma è rarissimo. Questo virus ha la sua forza nel prospettare varianti, dovremo conviverci, monitorarlo, ma gestire soprattutto l’importante della vaccinazione, come elemento di convivenza e attenzione. Giornalmente il 5 per cento di soggetti si reinfettano, magari soggetti della prima ondata ma anche chi ha fatto la Delta, è una peculiarità di questa malattia e che conoscevamo, gli altri coronavirus non danno una protezione per la vita quindi non è strano che la vaccinazione abbia questa esigenza di richiamo come invece non hanno altre malattie come la varicella, che dopo la vaccinazione si è certi di non averla”.