Paolo Inzerilli, Capo di Stato Maggiore del Sismi ed ex comandante della Gladio, struttura militare segreta creata per contrastare una possibile invasione nell’Europa occidentale da parte dell’Unione Sovietica, ha detto la sua sulla guerra in Ucraina: “Credo che nessuno possa avere dubbi sul mio sentimento anti russo, ma questa volta sto più dalla parte di Putin che non da quella di Zelensky”, queste le sorprendenti dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Il Tempo.
Le motivazioni del Generale sono da ricondurre alle origini del conflitto. “La Russia, fin da quando era zarista, è sempre stato un Paese a disagio perché si è sempre sentita circondata, in qualche modo bloccata, sentivano di non avere libertà di movimento.Con l’Unione Sovietica era lo stesso, perché è stata creata la Nato contro l’eventuale espansionismo sovietico”. La situazione è sempre più peggiorata col tempo. “Tutto quello che sta succedendo adesso, perciò, è sempre dovuto al fatto che la Russia, non più Unione Sovietica, ha paura, si sente circondata da Paesi ostili”.
Inzerilli (Sismi): “Sto con Putin”. E dà le colpe della guerra a Zelensky
Paolo Inzerilli, Capo di Stato Maggiore del Sismi, oltre ad ammettere di essere dalla parte di Vladimir Putin, ha attribuito delle colpe a Volodymyr Zelensky per quanto sta accadendo in Ucraina. “A mio parere fa una dimostrazione di forza quando non vuole saperne di accettare le richieste della Russia, che non sono poi così assurde. In effetti tutto quello che la Russia ha chiesto è la dichiarazione ufficiale di non ingresso dell’Ucraina nella Nato e la demilitarizzazione del Paese”, ha dichiarato nel corso dell’intervista a Il Tempo.
L’assurdità più grande, secondo il Generale, sta però nel fatto che nell’ultima riunione della Nato in agenda non c’era alcun argomento relativo al possibile ingresso dell’Ucraina. “È dunque Zelensky che vuol far vedere di essere in gamba, bravo, super indipendente, costi quel che costi, il che per un Capo di Stato mi sembra leggermente folle. Ma se gliel’hanno detto ufficialmente che al momento non se ne parla, perché non se n’è stato buono e tranquillo, senza agitarsi, invece di fare scoppiare questo caos?”. E conclude: “Prima che iniziasse il conflitto, gli Stati Uniti dissero che se la Russia avesse invaso l’Ucraina, loro, come Stati Uniti e non come Nato, sarebbero intervenuti per difenderla. Poi hanno cambiato le dichiarazioni, cominciando a parlare di invio di aiuti, che significa quattrini, ed è ben diverso”.