La guerra in Ucraina e le conseguenti dure sanzioni decise ai danni della Russia mettono l’Italia in difficoltà sul piano dell’importazione del gas, quasi tutto comprato da Mosca in quanto solo il 4% è quello prodotto sul territorio nazionale italiano. Lo stop all’import è un duro ostacolo da superare, sia in chiave economica che produttiva, in quanto più del 40% dei consumi rientra in questo pacchetto, col gas che serve per produrre l’elettricità e più di un terzo di quello che arriva in Italia è destinato a quel compito, mentre un quinto è usato dalle industrie per le loro attività. La maggior parte, va comunque sottolineato, è usato per attività civili come riscaldare le case e cucinare. Ma cosa succede se si porta un taglio netto all’importazione del gas russo?
Secondo uno studio, reso noto dal Corriere della Sera, della Fondazione Eni-Enrico Mattei che utilizza specifici software di simulazione del mercato elettrico e del gas sotto diverse ipotesi, col blocco dell’importazione del gas da Mosca in Italia si rischia il razionamento. In poche parole, nel caso peggiore, si tratterebbe di distacchi programmati, con blackout della corrente elettrica e/o tagli alle erogazioni di gas per uso industriale o per uso civile. Il motivo è facilmente spiegato: senza il gas di Mosca mancherebbero tra 8,9 e 10,5 miliardi di metri cubi di gas rispetto ai consumi di un anno normale.
ITALIA SENZA GAS RUSSO, COME SOSTITUIRLO
Negli scorsi giorni l’esecutivo guidato da Mario Draghi ha messo in campo varie ipotesi su come superare l’ostacolo che a lungo raggio può causare non pochi problemi al nostro paese. Mancando il gas russo, l’Italia potrebbe di certo aumentare l’importazione da Algeria, Qatar e Libia, ma non manca anche la soluzione interna con l’aumento della produzione nazionale e lo stoccaggio del gas, tutte operazioni che però richiedono diversi mesi prima di diventare operative. Si parla infatti di quasi 30 mesi di attesa, periodo troppo lungo per dare all’Italia una soluzione immediata e priva di “dolori”.
A correre in aiuto all’Italia, così come a tutta l’Europa che si trova invischiata in guai che avrebbe voluto evitare, potrebbero arrivare gli Stati Uniti che da mesi hanno ripreso a esportare il loro gas nel Vecchio Continente. Resta comunque sottinteso che con alcuni suggerimenti di buon senso tutti possono dare il loro contributo in questa crisi. Staccare le spine e non lasciare i dispositivi elettronici in stand-by, azionare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico o spegnere la luce quando si esce da una stanza e non lasciare scorrere l’acqua calda inutilmente possono essere dei gesti che possono aiutare.