Ricky, Gianmarco, Maria Sole e Thomas Tognazzi sono i figli di Ugo Tognazzi. Tutti e quattro insieme hanno deciso di scrivere un libro dedicato all’amato padre con ricordi intimi e personali. Proprio Ricky Tognazzi, ospite da Mara Venier a Domenica In, ha raccontato: “ci sembrava onesto e giusto lasciare la sua testimonianza”. Il fratello Thomas ha poi aggiunto: “tutti noi abbiamo avuto un papà, magari non figli, ma una mamma e un papà sì e leggendo questo libro credo ci si possa riconoscere”. Non solo, Thomas ha anche parlato del rapporto con i fratelli: “era fantastico. Ricky era già grande, Gianmarco era della mia età circa e io pensavo che sarebbe stato Ricky il mio amico perché Gianmarco era troppo piccolo”.
Dal canto suo Gianmarco Tognazzi ha raccontato: “con Thomas è stato un rapporto meraviglioso”. La figlia Maria Sole ha ricordato cosi´ il padre: “Ricky lo definisce un papà di salvataggio, io essendo piccola l’ho vissuto meno ma di più nell’ultimo periodo, in modo purtroppo più malinconico rispetto al modo in cui lo hanno vissuto gli altri miei fratelli”.
Il ricordo di Ugo Tognazzi dai figli Ricky, Gianmarco, Maria Sole e Thomas Tognazzi
Ricky, Gianmarco, Maria Sole e Thomas Tognazzi, i figli di Ugo Tognazzi, hanno pensato bene di raccontare il padre Ugo nel libro “Ugo – La vita, gli amori, gli scherzi di un papà di salvataggio” raccogliendo aneddoti, ma anche ricordi del loro privato che hanno deciso di condividere con il pubblico e con chi ha amato il loro grande papà. Tra questi il ricordo del figlio Gianmarco: “Io gli dicevo ‘Papà…’, ma lui non rispondeva. Provavo due o tre volte senza risultato, poi lo chiamavo ‘Ugo…’ e lui subito mi chiedeva ‘Che c’è?’. Non reagiva alla parola ‘papà’, perché lui non era un padre, era molto più figlio che padre dei suoi figli…”.
Per Gianmarco Tognazzi, che ha seguito le orme del padre, il segreto del papa´era proprio il suo essere rimasto bambino: “è sempre rimasto un bambino, ha saputo mantenere intatta la sua innocenza e la sua ingenuità, rigettando tutte quelle sovrastrutture che un uomo mette sopra la propria coscienza e che gli impediscono di mostrare il bambino che è in lui. Credo proprio che sia il vero segreto di mio padre, l’essere stato sempre un bambino, aver mantenuto la purezza, l’onestà, il piacere del gioco di un bimbo: la cucina era un gioco, le donne erano un gioco, tutto era un gioco. Il suo lavoro in primis”.