Servirebbero molte vite per poter ammirare ogni singolo centimetro della nostra Bell’Italia. Beppe Convertini attraverso Linea Verde, puntata dopo puntata ci porta a casa ogni volta un nuovo angolo con tante esperienze. Soprattutto, il conduttore festeggia le prime 100 puntate del programma, ci racconta le emozioni e riassume così la strada percorsa fino a oggi strizzando l’occhio a nuovi orizzonti.
Ciao Beppe, raccontaci com’è scoprire ogni angolo d’Italia e raccontarlo.
“È un’esperienza straordinaria, che mi ha permesso di viaggiare per il Bel Paese alla scoperta, conoscenza di borghi, luoghi incantevoli e unici al mondo. Posso raccontare storie di grandi donne e uomini, che fanno sì che la nostra agricoltura allevamento e artigianato siano sempre più apprezzati in tutto il mondo. Poi, ci sono numerosi luoghi meno frequentati dal turismo abituale, ecco: è bello scoprire l’autenticità della provincia e farla conoscere al pubblico da casa. Qui, tra gente che con cuore, sacrifici e amore porta avanti le attività. Soprattutto, nonostante questo lungo periodo di pandemia, veramente surreale, riesce ad assicurare i prodotti tipici italiani freschi e a km zero. Sono fortunato a poter viaggiare insieme al pubblico di Rai1, che continua a seguirmi con grande entusiasmo, alla scoperta di tutte le tradizioni, gli usi, i costumi e i dialetti della nostra Italia”.
Sei soddisfatto del tuo percorso artistico?
“Moltissimo, in questi ultimi tempi in special modo ho l’opportunità di continuare a crescere professionalmente. Soprattutto, fino a ora ho incontrato, sperimentato e avuto grandi esperienze nel mondo del cinema, della fiction, della radio e della tv; incontrando numerosi colleghi artisti, cui ho maturato ogni volta nuove esperienze. Grazie a tutto questo e molto altro, che mi attende sono l’uomo di oggi. Ancora, è la somma della mia attuale professionalità, spero di poter crescere ancora ed essere all’altezza delle sfide che affronto”.
Qual è l’atmosfera che si respira a Linea Verde?
“Qui, a Linea Verde, sono molto a mio agio. Precisamente, mi ricorda quando con i miei nonni facevo la vendemmia o le conserve; spesso rivivo la mia vita da bimbo e ragazzo con i nonni contadini. Quindi, alla memoria ritornano quei profumi, i sapori e i colori della mia famiglia, con tutti quei momenti speciali della mia infanzia e fanciullezza. Amo viaggiare, questo programma permette di conoscere e assaporare l’essenza dell’Italia che è il Paese più bello del mondo, non a caso, contiene il 70% delle bellezze storico-artistiche e paesaggistiche: è qualcosa di unico! Servirebbero molte altre vite per poterla visitare tutta l’Italia. Sono felicissimo di condurre questo programma, mi permette di scoprire posti unici, conoscere persone autentiche e vere. Queste persone speciali incontrate, oggi, sono diventati i miei amici e i punti di riferimento importanti di quando mi reco in quel luogo. È così che mi sento a casa, ovunque vada in Italia!”
Quali sono stati i momenti fondamentali della tua crescita lavorativa?
“Sono tutte le esperienze fatte nei vari ambiti, tutte fondamentali per me. La soap Vivere mi ha dato grande popolarità, la possibilità di lavorare con grandi professionisti, come anche a teatro. Lavorare con tanti grandi registi e attori è un’esperienza fondamentale per un artista, così come entrare in stretto contatto con il pubblico, calcare il palcoscenico teatrale: è adrenalina pura. Ogni sera è come imparare il mestiere dell’attore, a volte anche improvvisare, vivere le emozioni, che il pubblico ti trasmette e, tu speri di trasmettere a lui. I vari spettacoli fatti sono stati importantissimi, da quelli di Enrico Maria La Manna, a Sex and The City, Il Colpo della Strega, tutti mi hanno formato. Poi, l’esperienza tv a La vita in diretta da conduttore con Elisa Marzoli è stata emozionante e super formativa. Raccontare l’attualità, la cronaca, quello che accade in Italia e nel mondo ogni giorno in diretta è stato speciale. Altra tappa fondamentale è l’esperienza avuta da Evoluzione terra, Azzurro storie di mare, tra le bellezze legate alle nostre coste, la flora e fauna, i mestieri antichi del mare. Continuo, con i due programmi uno affiancato da Anna Falchi, “C’è tempo per” e l’altro “1 week end”. Grazie a Telethon, dove ho messo al servizio degli altri e della Ricerca sulle Malattie Rare. Infine, non posso dimenticare, il mio impegno sociale nelle missioni umanitarie in giro per il mondo per Terres des Hommes, che spero mi abbiano reso migliore. Porterò sempre nel cuore i sorrisi dei bambini che ho incontrato in Siria, in Myanmar”.
Chi devi ringraziare per il tuo successo?
“Mia madre è da sempre la colonna portante, mi ha lasciato libero di scegliere della mia vita e della mia professione standomi accanto. Sono andato via da casa a 18 anni, era morto papà, lei mi ha fatto anche da padre, ha incoraggiato nei miei sogni, nel crederci e io le devo tutto. E’ una donna meravigliosa. Soprattutto, non era facile dopo la perdita di mio padre mentre lavoravo e studiavo. Nonostante le grandi difficoltà, lei è sempre stata presente, la mia forza!”.
(Mario Altomura)