Dichiarazioni significative quelle del ministro Roberto Cingolani oggi in audizione al Senato sul Pnrr. Il titolare della Transizione energetica ha parlato del dossier gas e ha sottolineato che con gli acquisti si sta finanziando una guerra che all’Italia non piace e ha rivelato: «Al G7 energia il mio collega tedesco diceva: “Non possiamo chiudere e fermare tutta l’economia, altrimenti diventa una tragedia sociale in Germania”». Un rischio che non riguarda solo Berlino…
«Vale anche da noi», l’ammissione di Roberto Cingolani nel corso del suo intervento a Palazzo Madama: «Perché Germania e Italia hanno un destino simile come importazione del gas». Il ministro del governo Draghi ha rimarcato di aver chiesto con forza l’inserimento nel comunicato finale del G7 di una cosa molto importante: «Che servono misure straordinarie per normalizzare il prezzo del gas. Non possiamo chiudere del tutto ma non possiamo neanche pagare il gas russo 10 volte il prezzo reale perché sono profitti enormi che entrano».
ROBERTO CINGOLANI IN AUDIZIONE AL SENATO
«Se proprio dobbiamo comprare, che almeno non diventi la principale fonte di finanziamento di una cosa orribile», ha proseguito Roberto Cingolani in riferimento al conflitto in corso in Ucraina. A proposito del Pnrr, il ministro ha precisato che la macchina si sta assestando ed espandendo, anche se il conflitto ha comportato un cambio di paradigma e di priorità. «Pregando che non succeda niente di peggio, vogliamo mantenere la road map così com’è», ha assicurato Roberto Cingolani, citando l’impegno del 55% e il mantenimento «mile stone e target esattamente come li abbiamo scritti». Senza dimenticare l’impegno ulteriore di garantire l’indipendenza a livello energetico, con 30 miliardi di metri cubi di gas da trovare. Il titolare della Transizione energetica è fiducioso, ma bisogna sperare che le cose non peggiorino: «In quel caso sarà una catastrofe tale che non ci preoccuperemo più di niente».