Al lavoro per missioni energetiche – è attesa in Congo e in Angola – Luigi Di Maio non ha dubbi sul da farsi: bisogna indebolire pesantemente Vladimir Putin. Nessun passo in avanti nelle trattative per il cessate il fuoco, in Ucraina la gente continua a morire e dal Cremlino non arrivano di certo parole distensive. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, il titolare della Farnesina ha ammesso di confidare nella resistenza di Zelensky: «Un eroe mondiale che merita di essere ascoltato al Parlamento italiano, anche se le cose che ci dirà non siamo disponibili a farle».
Nel corso del dialogo con Monica Guerzoni, Luigi Di Maio ha sottolineato che il governo deve continuare a sostenere l’indebolimento di Mosca, mettendo nel mirino il presidente Putin: «Se continua così condanna alla morte economica il suo popolo, che protesterà sempre di più». Il ministro degli Esteri ha sposato l’opinione di Mario Draghi: «I temi della neutralità dell’Ucraina, della denazificazione, dei territori del Donbnass e della Crimea sono scuse, o basi negoziali? È Putin a doverlo dimostrare».
LUIGI DI MAIO: “DRAGHI NON È ISOLATO”
Promosso il quarto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia e in generale tutte le iniziative che servono per colpire l’economia. Luigi Di Maio ha ribadito che Mosca rischia il default e il Cremlino presto non potrà più finanziare questa guerra contro Kiev. Dopo una battuta sulle tremende immagini dell’ospedale di Mariupol – «attacchi brutali, disumani, inaccettabili» – Luigi Di Maio ha tenuto a precisare che l’obiettivo è quello di arrivare alla pace nel più breve tempo possibile, senza innescare una guerra mondiale. Da qui il no alla no-fly zone e alla consegna di aerei di combattimento. Il ministro in quota 5Stelle si è poi soffermato sull’azione europea e sul lavoro del premier Draghi: «È isolato? Ci mancherebbe altro, l’Italia è pienamente attiva e protagonista, anche con proposte a livello Ue. Non si scambi per inattivismo il lavoro assiduo e riservato che stiamo facendo in sintonia con i nostri partner. Draghi ha sentito più volte Zelensky e altri capi di Stato che possono incidere sulla trattativa. Anche io ho avuto importanti interlocuzioni con i ministri indiano, cinese, israeliano e turco – l’analisi di Luigi Di Maio al Corriere – Ora il tema è mettere in piedi un tavolo per la tregua umanitaria patrocinato dalle Nazioni Unite, con Croce rossa e Unhcr, per negoziare un cessate il fuoco, non di poche ore, che consenta di evacuare migliaia di persone».