Nancy Brilli è stata ospite oggi della trasmissione Verissimo. Dopo il Covid che ha avuto è tornata a teatro ed oggi si è raccontata al cospetto di Silvia Toffanin. Con il figlio Francesco c’è un bel feeling: “Ci vogliamo molto bene, siamo una famiglia, da me ha preso la testardaggine”, ha ammesso. Prima dei dieci anni ha ammesso di non avere ricordi della sua infanzia in seguito alla morte della madre: “E’ stata una rimozione totale, evidentemente non sono in grado di affrontarli quei ricordi. Di mia madre mi ricordo l’immagine finale ma non mi ricordo lei. La vedo in foto, so che è lei ma non provo niente perché non ce l’ho, non l’ho mai neanche sognata”. Lei da bambina credeva fosse colpa sua: “Ti cresce dentro un senso di colpa, ma è molto comune che i bambini reagiscano così”.
Sul padre ha commentato: “Era molto preso dal suo lavoro, diceva che doveva sopravvivere. Aveva avuto questo grandissimo dolore e l’ha affrontato come ha potuto”. Il papà non se ne è andato da loro “ma non c’era e questo ha fatto sì che spesso nella vita ricreassi un loop di cercare un uomo che poi non c’è”. Oggi il padre è vivo, ha 88 anni e “fortunatamente è un nonno carico. Abbiamo un buon rapporto grazie a mio figlio”, ha ammesso, dopo il periodo di grande rabbia. Chiedere scusa “non è un suo talento”, né crede Nancy di essere in grado di comprenderne il motivo.
Nancy Brilli, il rapporto con la nonna e l’autolesionismo
Anche con la nonna Isa, Nancy Brilli non ha avuto un buon rapporto: “Non aveva un buon rapporto con le donne”. Con lei non ha potuto parlare neppure degli argomenti femminili: “L’endometriosi all’epoca non sapevo cosa fosse. Ero martoriata dai dolori e mia nonna non mi stava proprio a sentire. Ci sono state molte conseguenze negative. Pensavo di essere sbagliata, storta, stupida, volgare e mi ha segnato profondamente, anche troppo”. Tutto ciò ha portato anche a farsi del male: “per un lungo periodo della mia vita sono stata autolesionista e l’ho riconosciuto molto tardi”. Nancy Brilli ha voluto lanciare un appello a coloro che hanno lo stesso problema di autolesionismo: “Io metterei addirittura nelle scuole, delle lezioni… bisogna raccontare cosa può essere questa sofferenza molto diffusa”.
Ad aiutarla nel suo caso è stata una signora che le ha dato dei libri da leggere (e che ha compreso in seguito di essere una psicologa) ed una sua amica suora. Le è ricapitato ancora nella vita ma è riuscito a superarlo ed annientarlo. “L’amore dei miei compagni nella vita non mi ha aiutato in questo. Non sapevo litigare, adesso ho imparato”, ha svelato. L’attrice ha ammesso di non voler mai vedere soffrire dei ragazzi nella sua stessa maniera, non ritenendolo affatto giusto. Anche il figlio Francesco conosceva questo suo aspetto: “Non l’ha presa benissimo ma poi anche lui è cresciuto”. Il lavoro ha contribuito molto a rasserenarla: “Ho voluto tanto costruire questa indipendenza che per me era importantissima”. Più che la carriera, lei ha ammesso di aver cercato l’affetto delle persone ed oggi sa di averne tanto.