Martina, ex fidanzata di Benno Neumair, il giovane di Bolzano che il 4 gennaio 2021 uccise i genitori Laura e Peter e gettò i loro cadaveri nel fiume, ha deposto in aula nel corso del processo davanti alla Corte d’Assise. La donna aveva una relazione con Benno in quel periodo e fu proprio da lei che il ragazzo si recò la sera stessa del delitto, tanto che all’inizio fu indagata per favoreggiamento, venendo tuttavia scagionata nelle settimane successive per via della sua innocenza: era totalmente all’oscuro del duplice omicidio commesso dal suo compagno.
Come riferito dal “Corriere della Sera”, Martina ha svelato in sede processuale che Benno Neumair la invitò nei giorni successivi alla sparizione dei suoi genitori a mentire agli inquirenti: “Se i carabinieri ti chiedono cosa abbiamo fatto la sera del 4 gennaio, tu devi raccontare che noi abbiamo fumato insieme della marijuana“. Un tentativo di depistaggio messo in atto dall’uomo, che raccontò anche agli inquirenti di essersi recato a ponte Roma per l’acquisto di droga leggera, quando in realtà era passato di lì unicamente per scagliare nelle acque fluviali il telefono cellulare di sua madre Laura.
BENNO NEUMAIR, L’EX FIDANZATA MARTINA: “PIANGEVA CON ME AL TELEFONO…”
Su Benno Neumair, l’ex fidanzata Martina ha raccontato anche che prima di commettere l’atroce delitto, piangeva con lei al telefono, le diceva di stare male in famiglia e di non sentirsi amato come sua sorella Madè. La sera del 4 gennaio, invece, sembrava felice. Peraltro, come scrive ancora il “CorSera”, nel corso dell’udienza sono state sentite anche Jasmin e Daniela, che avevano una relazione con Benno Neumair contemporaneamente a Martina. Jasmin ha rivelato di essere stata coinvolta dal ragazzo “nella pulizia ossessiva dell’abitazione dalle tracce dell’omicidio, riuscendo a convincerla che le macchie sul pavimento sarebbero state causate dal vomito del cane”. Addirittura, Benno concordò con lei una parola in codice, olio di canapa, da usare in caso di necessità: “Se ti scrivo questo in un messaggio, vieni al parcheggio della funivia del Colle, perché lì non ci sono telecamere e possiamo parlare. Non voglio venire accusato ingiustamente di omicidio”.
Dal canto suo, Daniela, ospitò in casa Benno, nonostante lui fosse indagato con l’appartamento posto sotto sequestro: “Lo avevo invitato a cena a casa mia e lui si presentò con un trolley, chiedendomi di poter restare alcuni giorni”. Vi rimase per poco più di una settimana, sino all’arresto.