E’ in corso il processo a Benno Neumair, il ragazzo di Bolzano accusato di aver ucciso la mamma e il papà il 4 gennaio dell’anno scorso. Stamane il programma di Canale 5, Mattino5, ha intervistato l’avvocato Flavio Moccia, il legale che sta seguendo il giovane da un anno a questa parte: “Il processo ha un fulcro focale – ha spiegato l’avvocato in diretta tv sul quinto canale – ed è la tematica dell’imputabilità e quindi valutare se Benno Neumair al momento del fatto era perfettamente capace di intendere e di volere oppure incapace oppure se le sue capacità grandemente scemate”.
Quindi l’avvocato ha precisato: “L’incidente probatorio con una perizia estremamente diffusa e articolata e redatta da tre illustri direi veramente scienziati della materia forense, della psichiatria, ha concluso per una semi infermità nel momento del delitto ai danni del padre e per una perfetta capacità di intendere e di volere, dopo circa mezz’ora e quaranta minuti, per quanto concerne il delitto ai danni della madre”. Benno avrebbe quindi agito non conscio delle proprie azioni nell’omicidio del padre, per poi invece riprendere lucidità al momento dell’assassinio della mamma.
BENNO NEUMAIR, GLI AGGIORNAMENTI DAL PROCESSO, L’INTERVISTA ALL’AVVOCATO
Bisognerà quindi capire come questo si tradurrà in un’eventuale pena e ciò non sarà facile in quanto gli avvocati di Benno Neumair faranno di tutto per non far riconoscere la premeditazione che significa ergastolo, fine pena mai. La cosa certa che è emersa dalle prime udienze del processo, è che il ragazzo avrebbe chiesto di mentire alla sua ultima fidanzata, quella che stava frequentando al momento del presunto duplice assassinio, così come spiegato dalla stessa durante una deposizione in aula della scorsa settimana.
Martina, che inizialmente era stata anche indagata per favoreggiamento e poi scagionata, ha raccontato al giudice che Benno l’aveva esortata a dire il falso ai carabinieri: «Se i carabinieri ti chiedono cosa abbiamo fatto la sera del 4 gennaio (quella del delitto, ndr), tu devi raccontare che noi abbiamo fumato insieme della marijuana».