Secondo il noto direttore di microbiologia dell’università di Padova, Andrea Crisanti, nonostante i contagi da covid siano tornati ad aumentare, «è inutile pensare a nuove misure restrittive, non servono assolutamente a nulla, come peraltro dimostrato anche nei mesi scorsi». Intervistato stamane dai microfoni del quotidiano La Stampa ha spiegato il perchè di queste affermazioni, ricordando quanto accaduto in Italia fra fine dicembre e inizio gennaio: «Quando a gennaio abbiamo sfiorato i 250 mila casi al giorno eravamo in piena fase di restrizioni che però si sono rivelate ininfluenti. La curva dei contagi poi è scesa solo grazie alle vaccinazioni e ai guariti dal virus. Ma la terza dose protegge al massimo per un periodo di tre mesi. Poi la tutela viene a scemare e quindi diventiamo più esposti. La verità è che dobbiamo metterci il cuore in pace: prima o poi ci contageremo quasi tutti. Ma basta non appartenere alla categoria dei fragili e il problema si risolve». Secondo Crisanti la quarta dose di vaccino “è del tutto inutile”, aggiungendo che: «È necessaria solo per le persone fragili, per gli altri secondo me non serve».
Per Crisanti è fondamentale quindi proteggere i fragili nella maniera più assoluta: «Gli altri devono accettare l’ipotesi di contrarre il virus. All’inizio della pandemia, con la variante Wuhan e senza la campagna di vaccinazione, ero più che favorevole a un rigido regime restrittivo, ma adesso il contesto è cambiato e dobbiamo prenderne atto. Benissimo la protezione dei più fragili, ma nessun vincolo per tutti gli altri».
CRISANTI: “OBBLIGO DELLA MASCHERINA AL CHIUSO E’ INUTILE”
Crisanti ricusa anche l’idea della mascherina al chiuso: «L’obbligo della mascherina al chiuso, mi creda, è del tutto ininfluente perché per funzionare non bisognerebbe togliersela mai. E invece in molte circostanze, come al bar o al ristorante, bisogna comunque levarsela e quindi l’obbligatorietà è inutile». Secondo il medico dell’università padovana una buona strategia per proteggere i fragili sarebbe quella dello smart working: «Dobbiamo consentire a chi è in età di lavoro di poter fare lo smart working da casa in modo da evitare il più possibile i contatti a rischio. Inoltre penso a dei bonus da offrire alle persone fragili seguite dalle badanti per consentire a queste ultime di fare spesso il tampone per scongiurare il pericolo di infettare i propri assistiti. Chi non lavora e sta a casa ha bisogno che creiamo un filtro: tra chi sta bene, e se si infetta non gli succede nulla, e le persone fragili, che se si infettano hanno conseguenze gravi».
Poi ha proseguito: «Dobbiamo metterci in testa che se non siamo persone fragili e siamo vaccinati, anche se ci prendiamo il Covid non ci succede nulla di grave. È come un’influenza». E chissà che in futuro non possano arrivare varianti più pericolose della Omicron: «Certamente, questa è un’ipotesi possibile, anzi probabile. Ma la situazione non cambia, a mio avviso è davvero inutile immaginare di imporre nuove restrizioni». Quindi Crisanti ha chiosato: «Paradossalmente è meglio prendersi il Covid che fare la quarta dose. Bisogna fare uno sforzo ed entrare in questa ottica di idee».