Sono stati resi noti gli esiti degli esami tossicologici di Liliana Resinovich, disposti il giorno in cui si è svolta l’autopsia sulla donna (11 gennaio 2022), quando il medico legale stabilì che era morta per via di uno scompenso cardiaco acuto. Sono serviti più di due mesi per conoscere il risultato delle analisi condotte, che è negativo: nel corpo della 63enne non sono state individuate tracce di farmaci, droghe o altre sostanze esterne al metabolismo umano e che abbiano potuto causarne il decesso o condurla in uno stato di incoscienza. Un vero e proprio mistero che si infittisce, quello di Trieste, dove ora le indagini proseguiranno e il fascicolo per sequestro di persona rimarrà aperto, pur senza alcun indagato iscritto nel registro.
Come si legge nei referti, “le analisi tossicologiche immunochimiche di screening hanno dato esito negativo” e “in conclusione, le determinazioni tossicologiche sulle diverse matrici biologiche consegnate al laboratorio non dimostrano assunzione di sostanze xenobiotiche, droghe e farmaci”. Qual è, dunque, la verità sulla morte di Liliana Resinovich?
LILIANA RESINOVICH, ESAME TOSSICOLOGICO NEGATIVO. ROBERTA BRUZZONE: “SONO PERPLESSA, NON PUÒ ESSERE SUICIDIO”
L’annuncio della negatività del tossicologico di Liliana Resinovich è stato dato in diretta da “Ore 14”, trasmissione di Rai Due condotta da Milo Infante, il quale ha prontamente interpellato la criminologa Roberta Bruzzone per raccogliere le sue impressioni circa un caso che settimana dopo settimana diviene sempre più nebuloso.
Queste sono state le dichiarazioni dell’esperta: “Sono perplessa. Abbiamo un soggetto – Liliana Resinovich – che muore per uno scompenso cardiaco acuto, che può avvenire per diverse cause. Scompenso cardiaco acuto significa che il cuore non riesce più a pompare il sangue necessario a mantenere in vita il soggetto. Questo quadro mi porta a pensare che possa aver avuto un malore e che qualcuno era con lei. Tuttavia, anziché soccorrerla, si è assicurato che morisse e non ha contattato i soccorsi. Questo dato è dirimente, in quanto i tossicologici hanno dimostrato che Liliana aveva assunto un multivitaminico che prendeva regolarmente. Sono condotte del tutto estranee a un quadro suicidario, che da oggi possiamo escludere”.