È uno dei punti di riferimento del cinema indipendente americano e non, i suoi film hanno scritto pagine importanti del cinema internazionale per il coraggio di esplorare territori inediti, senza porsi il problema di poter essere accusato di blasfemia o di oltraggi di varia natura. Parliamo di John Waters, oggi 75enne, noto per il suo carattere a dir poco provocatorio, se non dissacrante.
Il cineasta di Baltimora ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del New York Post e si è detto felice del cambiamento sociale registrato negli ultimi anni. Ai suoi tempi, la scorrettezza politica era utilizzata come arma contro il nemico, ma prima “ci prendevamo gioco di noi stessi”. John Waters è per andare oltre: “Dovremmo compiere atti terroristici di merda per dimostrare che siamo seri nel controllare i pronomi. Le persone del 6 gennaio hanno cagato nell’ufficio di Nancy Pelosi. Quindi forse dovremmo fare flash mob fecali”.
JOHN WATERS: “ADORAVO LE DROGHE”
Per fare cambiare idea alle persone è necessario l’umorismo secondo John Waters, anche se oggi sembrano essere tutti permalosi. Senza dimenticare la cancel culture, il regista ha ironizzato: “È una buona cosa che non stiamo andando retroattivamente perché praticamente ogni artista verrebbe cancellato”. Il 75enne ha rivelato di adorare le droghe, l’ultima volta che ne ha fatto uso risale a qualche anno fa, quando prese LSD con Mink Stole: “Ho preso ogni droga che c’era. Anche l’eroina. Ma non sono un musicista jazz: loro devono prendere l’eroina, non è un male per tutti. Popper: Prima degli acidi, è l’ultima droga che ho preso”. Sempre a caccia di guai, John Waters ha rivelato di essere alla ricerca di problemi artistici, per questo motivo visita ancora le prigioni. E nel corso della lunga intervista ha reso noto i suoi sogni adolescenziali di diventare avvocato difensore: “Perché quel lavoro? Perché qualcuno deve difendere le persone peggiori del mondo. Non sono nati cattivi. Non credo che nessuno sia nato cattivo. Il comportamento delle persone è un mistero. Sono affascinato dal comportamento delle persone, specialmente dalle persone che non riesco a capire. Fare l’avvocato è un modo per essere ossessivi: è il tuo lavoro. Altrimenti sei solo una gang del crimine in giro per i tribunali “.