Arrivano importanti aggiornamenti su Alexei Paramonov, il diplomatico del ministero degli Esteri russo che qualche giorno fa ha minacciato l’Italia e in particolare il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Secondo quanto appreso dall’Adnkronos da autorevoli fonti, il governo guidato da Mario Draghi è al lavoro sulla revoca della onorificenza di cavalierato al merito.
Una richiesta arrivata da tutti i principali partiti italiani dopo le parole di Paramonov di sabato. Ricordiamo che l’alto dirigente russo fu premiato in due occasioni: un Cavalierato al merito (OMRI – 2018) e un riconoscimento dell’Ordine della Stella d’Italia (Osi), onorificenza questa in capo alla Farnesina, risalente al 2020. Ma non è tutto. La Farnesina, su indicazione di Luigi Di Maio, ha ha convocato una commissione ad hoc per esaminare tutte le onorificenze Osi concesse ai cittadini russi, compresa quella a Paramonov, per procedere all’iter per un’eventuale revoca.
ONOREFICENZA A PARAMONOV, CONTE ACCUSA DI MAIO
Il caso Paramonov ha riacceso lo scontro all’interno del Movimento 5 Stelle, in particolare tra il leader Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, l’ex primo ministro ha evidenziato: «Immagino che nel corso del tempo siano state assegnate onoreficenze a tantissime personalità russe. Non ricordo in particolare il nominativo di questo Alexei Paramonov, ma dalla documentazione e dai riscontri effettuati risulta come ho già chiarito che gli sono state consegnate su proposta del ministro degli Esteri e che la consegna della stella d’Italia è stata concessa dal ministero degli Esteri senza coinvolgere la presidenza del consiglio». Giuseppe Conte ha poi elogiato la decisione del governo di procedere alla revoca: «Per quanto riguarda la revoca non so quali siano i precedenti, ma non sono affatto contrario che sia avviata subito la procedura». Per il momento Di Maio non ha replicato, ma la versione di Conte è stata criticata da Più Europa: «Su onorificenze a Paramonov, oggi Giuseppe Conte intervistato dal Corriere non dice la verità perché omette quella che lui stesso gli ha concesso: nel dicembre 2018 fu insignito Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana su proposta del Presidente del Consiglio».