“Unità e solidarietà” le parole che descrivono bene questo gli incontri di questa giornata: così Mario Draghi ai microfoni dei cronisti presenti a Bruxelles. “Sia il summit della Nato che quello del G7 hanno mostrato un’unità straordinaria tra tutti gli alleati nel condannare l’aggressione all’Ucraina e nel mantenere le sanzioni, e nel decidere di inasprirle se fosse necessario”, l’analisi del primo ministro italiano prima di partecipare ai lavori della prima sessione del Consiglio europeo, incentrato sulla crisi in Ucraina.
Mario Draghi ha acceso i riflettori sulle sanzioni comminate alla Russia, non escludendo nuovi interventi a stretto giro di posta: “Le sanzioni sono state descritte come straordinariamente efficaci, l’economia russa è fortemente indebolita. Questa è stata un’analisi unanime, di tutti i partecipanti al summit. Si è poi discusso di come affrontare il problema della sicurezza energetica e agro-alimentare. In entrambi i casi la risposta è una combinazione di diversificazione, di misure di politica interna all’Ue e di aiuto, che deve venire da Canada, Usa e Paesi che producono gas liquido”.
MARIO DRAGHI: “NO A NO-FLY ZONE”
Uno dei diversi dossier trattati in queste ore riguarda i rifugiati ucraini: “I numeri stanno crescendo in maniera impressionante. In Italia sono 60-70 mila, mentre in Germania 200 mila, in Polonia sono milioni. Il dramma umanitario deve essere affrontato non solo a livello europeo, ma a livello mondiale”. Il primo ministro ha sottolineato che “non c’è stata nessuna condanna della Cina, ma anzi c’è stata la speranza che Pechino contribuisca al processo di pace”, mentre è perentorio il suo giudizio sulla richiesta di Mosca di pagare il gas in rubli: si tratta di una palese “violazione contrattuale”. Mario Draghi ha ribadito che non ci sarà alcun coinvolgimento Nato o Ue in no-fly zone, mentre sull’invio di armi a Kiev ha rimarcato: “Io ho ribadito l’impegno che hanno preso tutti gli altri Paesi nei confronti della Nato, continueremo ad osservarlo”.