Uno scontro a toni aspri sul tema della guerra in Ucraina ha visto protagonisti Nathalie Tocci e Alessandro Orsini nel corso della puntata di Piazza Pulita andata in onda su La7 giovedì 24 marzo. Il direttore dell’Osservatorio Sicurezza Internazionale è stato costretto a difendersi dalle accuse di essere filo-putiniano (a lanciare il sospetto era stata a Di Martedì anche la ricercatrice georgiana Nona Mikhelidze dell’Istituto Affari Internazionali dopo che al professore è stato cancellato il contratto con la Rai su richiesta della politica) e, nel farlo, ha rivelato di non essere mai stato in Russia e di non avere neanche delle amicizie provenienti dal suddetto Paese.
Il tentativo di scrollarsi di dosso questa etichetta, tuttavia, sono state un assist per la direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, la quale lo ha invitato a non esprimersi sulla complessa questione, dato che non ha mai avuto modo di osservarla da vicino. “Non so, forse è stato in Ucraina? Ha colleghi ucraini? Forse neanche quello. Allora, se non c’è quel tipo di conoscenza, francamente non riesco a capire perché Alessandro Orsini è qui a parlare di guerra in Ucraina”, ha tuonato Nathalie Tocci.
Nathalie Tocci contro Alessandro Orsini: botta e risposta sulla guerra in Ucraina a PiazzaPulita
Il botta e risposta tra Nathalie Tocci e Alessandro Orsini nel corso della puntata di Piazza Pulita su La7 è proseguito per diversi minuti: i due si sono scontrati sul tema della guerra in Ucraina e non solo. “Lo so che le dà molto fastidio la mia presenza. Trovo che lei getti discredito sul suo istituto, perché le cose che scrive su Twitter sono veramente inqualificabili. Le assicuro che negli ambienti prestigiosi non ci si comporta così. Si vede chiaramente che lei non è una persona cresciuta in ambienti prestigiosi”, ha accusato il direttore dell’Osservatorio Sicurezza Internazionale.
È così che la politologa ha ribadito il concetto: “Parlo da ricercatrice: un ricercatore che si occupa di questioni del genere in quei posti ci va, con le persone ci parla, e basa le proprie opinioni su dei fatti che guarda e che prova”. “Quindi non possiamo parlare di Napoleone né della Seconda Guerra Mondiale, perché nessuno di noi c’era”, ha replicato l’altro. “Non verrei mai in tv a parlare di questi temi. La competenza è esattamente questo: si parla delle cose che si conoscono. E non si può conoscere tutto. Tutti possono parlare al bar, non in tv”, ha chiosato la ricercatrice.