A partire dal primo aprile 2021, i docenti no vax potranno tornare a lavorare. Come specificato dal decreto covid pubblicato in Gazzetta ufficiale il 25 marzo scorso, gli insegnanti che non si sono sottoposti alla vaccinazione contro il covid finiranno la loro sospensione, e anche se non potranno comunque rientrare in classe con gli studenti, potranno tornare a scuola. Verranno quindi smistati su altre mansioni che non siano l’insegnamento, quindi nessun contatto con gli alunni, anche se a riguardo non è ben chiaro cosa accadrà.
A denunciarlo è stato Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi (Anp), che come riferisce Repubblica nella sua edizione online ha commentato così tale decisione: “Pagati per non lavorare”. Quindi Giannelli ha aggiunto: “E’ molto difficile, a scuola, stabilire quali siano le mansioni non a contatto con i ragazzi. Gli stessi impiegati di segreteria e i bidelli entrano a contatto con gli alunni. C’è una volontà di normalizzare la situazione di chi non si è vaccinato; gli si paga lo stipendio per non lavorare, dando mansioni sostanzialmente inesistenti”.
DOCENTI NO VAX DI NUOVO A SCUOLA, GIANNELLI: “STIPENDI SOTTRATTI DAL RINNOVO DEI CONTRATTI”
Ma non finisce qui: “Ma c’è di peggio – prosegue Giannelli – perché questo stipendio verrà pagato sottraendo risorse al rinnovo dei contratti dei docenti tutti che nella stragrande maggioranza si sono vaccinati con grande senso di responsabilità. Un ennesimo esempio di come chi non rispetta le regole in questo Paese, venga trattato con molta più attenzione di coloro che invece le rispettano. Mi sembra una beffa nei confronti dei tantissimi docenti che invece hanno rispettato l’obbligo di vaccinale”.
Giannelli ha ricordato come tutti vogliano uscire dall’emergenza e tornare alla normalità, ma al momento la situazione pandemia sembra spingere verso un’altra direzione: “Osservo che siamo in un momento in cui i contagi crescono e io mi auguro davvero che siano state compiute tutte le valutazioni del caso, perché poi non vorrei che ci ritrovassimo di nuovo in una situazione incresciosa sul finire dell’anno scolastico”. Paolino Marotta di Andis (associazione nazionale dirigenti scolastici), parla di “ulteriore complicazione”, per questo “attendiamo indicazioni dal ministero”.