Serena Grandi è intervenuta in qualità di ospite ai microfoni di “Trends&Celebrities”, trasmissione di Rtl 102.5 News andata in onda nel pomeriggio di oggi, lunedì 28 marzo 2022, e condotta da Francesco Fredella e Giovanni Antonacci. L’attrice ha parlato in primis del suo nuovo libro, una raccolta epistolare (“Ho scritto tante lettere alle persone che amavo. Sono state concepite in momenti belli, ma anche in periodi molto brutti”), per poi rivelare a tutti la conquista più preziosa della sua intera esistenza: “La vittoria più grande non è un Oscar, non è un grande regista. Sarà banale, sarà retorico, ma la mia più grande vittoria è mio figlio Edoardo. Lui è una persona veramente speciale, lui è il mio premio Oscar”.
Circa il suo passato, Serena Grandi ha ricordato che “la prima cosa che ho fatto quando avevo 20 anni ed ero appena arrivata a Roma è stato studiare dizione per un anno. Venendo dalla Romagna, la mia ‘s’ era un po’ cacofonica. Dizione è stata la cosa più importante fatta, mi faceva sentire più sicura di me. Le accademie sono importanti, però la vera accademia è stare proprio sul set, guardare e rubare il mestiere agli altri. Nei primi periodi della mia carriera ho conosciuto Fulvia Mammi, una grande attrice di teatro che mi ha insegnato il metodo Stanislavskij. Facevo molti thriller e alla sera non stavo bene: con Stanislavskij ho imparato a scrollarmi le negatività di dosso”.
SERENA GRANDI: “SONO STATA BRAVA A DIRE DI NO A MOLTI REALITY”
Nel prosieguo del suo intervento su Rtl 102.5 News, Serena Grandi ha rivelato di avere ricevuto molti inviti ai reality show, ma “sono stata molto brava a dire di no, anche perché avevo voglia di stare in campagna, di godermi la natura e di scrivere ancora. Sono alle prese con la stesura di un noir. L’idea di stare in pigiama sul computer in casa mi affascina da morire”.
Il Grande Fratello Vip “per me è stato terapeutico: George Orwell aveva capito prima di tutti che si trattava di un esperimento, mediante il quale puoi entrare, cambiare, tornare a essere te stesso. Si tratta di un’esperienza che devono fare tutti”.