Un attore che ha fatto dell’ironia il suo punto di forza, ma che non ha mancato di mettere in mostra anche la sua versatilità. Questa definizione si addice in pieno a Herbert Ballerina, artista che ha finora fatto da spalla ad altri colleghi ma che non per questo si è sentito sminuito. Anzi.
Basti pensare a ruoli che sono entrati nella storia del cinema, quali quello di Giovanni, l’amico “sfigato” di Checco Zalone in “Che bella giornata”, Alfonzo Scarabocchi di “Italiano Medio” e Pietro Peluria, il sindaco di Acitrullo visto nel piccolo capolavoro comico “Omicidio all’italiana”.
Chi è Herbert Ballerina: una carriera ricca di soddisfazioni
Luigi Luciano, questo il nome all’anagrafe di Herbert Ballerina, è nato il 7 marzo 1980 a Campobasso e ha avuto da sempre una passione per il mondo dello spettacolo. Questa l’ha spinta a iscriversi al DAMS di Bologna, dove si è laureato. Una volta terminati gli studi, lui si è trasferito a Milano, dove ha iniziato la sua carriera artistica al fianco di Marcello Macchia ed Enrico Venti, alias Maccio Capotonda e Ivo Avido. A entrambi Herbert è ancora legatissimo e non mancano appena ne hanno la possibilità di lavorare insieme.
L’incontro con i due colleghi ha fatto da trampolino di lancio e gli ha permesso di prendere parte a diversi programmi di success, basti pensare a “Quelli che il calcio”, “Le Iene”, “Colorado” e “Mai dire lunedì”.
E’ un grande amante del calcio e tifosissimo del Napoli: davvero commovente il post che ha dedicato a Diego Armando Maradona sul suo profilo social in occasione della scomparsa del “Pibe de Oro”: “Di solito non faccio post tristi ma questa non volta non posso esimermi. Diego è stato troppo importante per me, per i miei amici, per la mia generazione. Il sogno di diventare calciatore, di diventare come lui, il 10 sulla maglia, l’amore per il pallone che non passa mai, che dura tutta la vita. Grazie #D10S P.S. La domanda giusta non è chi è stato il più forte, ma cosa sarebbe stato se fosse andato a dormire presto!”.