La morte di Vanessa Cella, donna di 37 anni che si è sottoposta a tre interventi di chirurgia estetica (liposuzione all’addome, mastoplastica additiva e una rinoplastica) nello stesso giorno in una clinica privata di Torre del Greco, durati in tutto cinque ore, è stata commentata e discussa in tv, nel corso della trasmissione di “Storie Italiane”, andata in onda su Rai Uno e condotta da Eleonora Daniele. La cognata della donna, Simona Esposito, ha ricostruito l’accaduto: “Quando siamo arrivati là, lei stava benissimo, era entusiasta. Alle 11.30 l’hanno portata in sala operatoria. L’intervento è durato cinque ore e io ho contattato il chirurgo. Attorno alle 18, lui mi ha risposto, dicendo che Vanessa stava bene e tutto era andato per il meglio”.
In realtà non era così: ci sono stati problemi con il risveglio dall’anestesia ed è stato chiamato il 112, ma “le ambulanze da Napoli non erano disponibili, bisognava aspettare che ne arrivasse una da Salerno – ha denunciato la signora Esposito –. Mia cognata era sola con un’infermiera che non ha nemmeno la qualifica per rianimare le persone”.
VANESSA CELLA, MORTA DOPO 3 INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA. L’AVVOCATO: “NON È POSSIBILE CHE NON CI FOSSE UN ANESTESISTA”
Nel prosieguo di “Storie Italiane”, la sorella di Vanessa Cella, Assunta, ha puntualizzato che “mia sorella abitava con i genitori e con il figlio di 17 anni, che ha perso tutto. Era il suo punto di riferimento”. La donna, infatti, era separata dal marito.
L’avvocato, legale difensore dei parenti di Vanessa Cella, ha chiarito: “Non c’era l’anestesista. Un medico ha tentato la rianimazione in una camera di degenza, poi successivamente è intervenuto il rianimatore. Con tre interventi e un’anestesia di quasi cinque ore, non è possibile che non ci sia stato un anestesista 24 ore su 24, come prevedono le linee guida. Chiediamo l’intervento ispettivo perché queste cose non possono essere fatte alla carlona: bisogna vedere se le strutture sanitarie siano idonee. Noi abbiamo appena fiducia nella magistratura e chiediamo che gli accertamenti vengano effettuati al più presto, facendo piena luce. Si muore di cattiva gestione della sanità: questo non deve più accadere”.