Roberto Burioni, ospite di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri nel corso della puntata di “Facciamo finta che” andata in onda su R101 mercoledì 30 marzo, ha parlato degli aspetti positivi che la pandemia di Covid-19 ha lasciato come eredità al mondo della scienza: “Questa brutta storia ha aperto un nuovo capitolo della medicina, c’è la possibilità di nuovi vaccini di nuove cure e si aprono prospettive rivoluzionarie per i tumori. Il fatto di poter fare un vaccino in 60 giorni apre la possibilità di fare un vaccino personalizzato per ogni paziente, il che è qualcosa che fino a 5 anni fa era fantascienza e invece è realtà. Chissà che tra qualche anno non ci si ricordi di questo periodo terribile perché ha portato delle cure nuove”, ha detto.
È questo il tema principale che il virologo, immunologo, accademico e divulgatore scientifico italiano ha deciso di trattare all’interno del suo libro dal titolo “La formidabile impresa”, pubblicato nelle scorse ore. “Parla molto poco di Covid-19, ma molto del miracolo che ha fatto la scienza. Il vaccino è molto sicuro, è molto efficace e noi come comunità scientifica, come genere umano siamo riusciti a produrre in un tempo inimmaginabile”.
Burioni: “Vaccini personalizzati e nuove prospettive per tumori”. E i no-vax?
Roberto Burioni, nel corso del suo intervento a “Facciamo finta che”, ha tessuto le lodi della comunità scientifica per quanto realizzato per la cura del Covid-19, che servirà anche per aprire la strada verso vaccini personalizzati per altre malattie e nuove prospettive anche per i tumori. Nonostante i passi in avanti siano stati enormi ed i sieri attualmente a disposizione si siano dimostrati ampiamente efficaci e sicuri, tuttavia, esiste ancora una ampia platea di no-vax.
“La mortalità tra le persone che non hanno fatto il vaccino è molto più alta, il virus è diventato molto contagioso, è diventato molto facile contrarlo È molto facile e molto meglio incontrarlo con la protezione del vaccino. Alle persone che non si vogliono vaccinare è complicato dire qualcosa. Questi non si convincono neanche di fronte al fatto reale di morire. E una scelta irrazionale perché il vaccino è efficacissimo e sicurissimo e il fatto che qualcuno lo rifiuti è qualcosa di irrazionale”, ha evidenziato l’esperto. E conclude: “Io penso che gli storici del futuro avranno molto lavoro, così come, i sociologi e forse anche gli psichiatri, per capire perché le persone hanno rifiutato un vaccino così sicuro”.