SCELTA LA DATA PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2022 E IL REFERENDUM
Il Governo Draghi ha scelto la data per le prossime Elezioni Amministrative 2022 e pure per il Referendum 2022 sulla Giustizia: via libera dal Consiglio dei Ministri per l’election day del 12 giugno 2022, con gli eventuali ballottaggi delle Comunali fissati già per il 26 giugno, due settimane dopo il primo turno delle Amministrative.
A riferirlo su Twitter il deputati Pd Stefano Ceccanti e dalle fonti di Governo, in attesa del comunicato ufficiale di Palazzo Chigi (in ritardo vista la conferenza stampa con la Stampa Estera del Premier Mario Draghi, ndr). Per il momento la decisione sembra fissata per il voto su unico giorno, tornando così alle abitudini pre-pandemia: niente voto spalmato su due giorni come avvenuto nelle ultime 2 annate (la domenica e il lunedì) e votazioni invece ridotte in un unico giorno dalle 7 alle 23. Viene in questo modo soddisfatta la richiesta di Lega e Forza Italia che spingevano affinché l’election day Amministrative-Referendum 2022 fosse fissato per il primo turno e non sui ballottaggi, come invece chiedevano dal Centrosinistra.
ELEZIONI COMUNALI, 5 QUESITI ABROGATIVI: PER COSA SI VOTA IL 12 E 26 GIUGNO
Il 12 giugno 2022 si voterà dunque con le Elezioni Amministrative per il rinnovo di Sindaco e Consigli Comunali di ben 981 Comuni italiani: di questi, 758 nelle Regioni a statuto ordinario; 223 nelle Regioni a statuto speciale, ovvero Friuli, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige; i 4 Comuni della Valle D’Aosta al voto hanno già fissato la data delle Amministrative per il 15 maggio 2022.
Sul totale dei 981 Comuni complessivi al voto in primavera – il 12,4% dei Comuni d’Italia – 143 sono Comuni superiori (sopra i 15mila abitanti in 20 Regioni, sopra i 3mila per il Trentino Alto d’Adige) mentre 823 sono i Comuni inferiori. Al voto per le Elezioni Amministrative 2022 vi sono 26 capoluoghi di provincia (Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, LaSpezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo) e 4 di questi sono capoluoghi di Regione, ovvero Catania, Genova, L’Aquila e Palermo. Superano i 100mila abitanti invece le città di: Genova, Messina, Monza, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Taranto e Verona. Il Comune più piccolo al voto il 12 giugno sarà Biello, nella Bergamasca, con soli 75 abitanti registrati.
Assieme alle Elezioni Comunali 2022 vi sarà, come già detto, i 5 quesiti abrogativi per il Referendum sulla giustizia: si tratta di incandidabilità dopo la condanna, separazione delle carriere, riforma Csm, custodia cautelare durante le indagini e valutazione degli avvocati sui magistrati. Non vi saranno invece i 3 quesiti bocciati dalla Corte Costituzionale, ovvero eutanasia, cannabis legale e responsabilità civile diretta dei magistrati.
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2022: 2 MESI E MEZZO PER PRESENTATE LISTE E CANDIDATI
Saranno in tutto 2 mesi e mezzo il tempo necessario per i vari partiti nella presentazione di liste, candidati e intensificare (in alcuni casi iniziare) la campagna elettorale per le Elezioni Comunali e – di concerto – per i 5 quesiti abrogativi sulla Giustizia. Il Referendum 2022 vedrà in realtà in piazza soprattutto la Lega e Forza Italia che hanno condiviso fin dall’origine (Salvini al 100%, Berlusconi in seconda battuta) la bontà dei quesiti stilati con il Partito Radicale.
Dal fronte M5s – ma è atteggiamento bipartisan in questo caso – viene accolto positivamente la scelta del Governo di un election day per il 12 giugno 2022: «L’election day, come il Movimento 5 Stelle ha ribadito più volte nei mesi più duri della pandemia, consentirà di evitare di ritornare alle urne in più occasioni», ha commentato Vittoria Baldino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari costituzionali alla Camera. La stessa esponente 5Stelle ha poi aggiunto all’ANSA: «Non possiamo però non ricordare che a questo punto della legislatura ci sono temi prioritari da affrontare in ambito di elezioni, come dare la possibilità di esercitare il diritto al voto anche per i fuori sede, il voto elettronico e, soprattutto, portare avanti l’iter della legge elettorale promossa dal presidente della I commissione Giuseppe Brescia e già presente in commissione Affari Costituzionali, che prevede un modello proporzionale con sbarramento al 5 per cento, l’unico in grado di garantire una vera rappresentanza dei cittadini».