Il giovane Leo Gassmann è stato ospite della trasmissione di Rai1 condotta da Francesca Fialdini, Da noi a ruota libera, nel pomeriggio di oggi 3 aprile. Il cantante ha esordito facendo quello che più ama: cantare, appunto. Quindi ha colto l’occasione per presentare il suo ultimo singolo, per poi accomodarsi proprio accanto al maestro Beppe Vessicchio. La prima volta al Festival di Sanremo, Leo aveva appena 20 anni, in occasione dell’edizione di due anni fa. Come è avvenuta la scelta del direttore che ha portato sul palco dell’Ariston? “La mia è stata una scelta da ragazzo, lui è il mio migliore amico e anche il mio produttore. Il brano era stato arrangiato da noi sotto il suo letto a castello”, ha commentato.
Il suo nuovo singolo si intitola “La libertà”, e incalzato dalla padrona di casa ha parlato della genesi del suo nuovo brano: “Ha avuto due età, il ritornello e la prima strofa sono stati composti nella prima pandemia, nel periodo molto importante della mia vita: stavo finendo gli esami all’università e c’era l’entusiasmo di Sanremo”. “Dopo l’entusiasmo iniziale… c’erano delle esigenze come stringere un amico o un’amica, mi mancava questa libertà di poter essere libero”, ha proseguito.
Leo Gassmann ed il suo ultimo lavoro discografico: il pensiero sulla guerra
La seconda parte del brano, ha poi aggiunto Leo Gassmann “è stata prima che scoppiasse la guerra. Ho incontrato Giovanni Caccamo, persona molto profonda. Ci siamo confrontati sui vari concetti di libertà ed è riuscita questa collaborazione nella seconda strofa e si sente questa nostra sinergia”. Nel video mostra lui piccolo con i suoi genitori.
Se dovesse parlare ad Alessandro e Sabrina, padre e madre, cosa direbbe? “Direi innanzitutto grazie. È stato commuovente e toccante lavorare al video musicale perché ho rivisto delle immagini e ho capito di essere stato una persona fortunata e amata. Dentro quei filmini c’erano tutti i sacrifici dei miei genitori anche solo per strapparmi un sorriso durante l’infanzia. Il video è dedicato alla purezza dei bambini e lo dedico a tutti gli oppressi ma soprattutto ai bambini, che devono essere sempre il simbolo della libertà che in questo momento vengono uccisi non tanto distante da qui e credo che sia una grande sconfitta dell’umanità continuare a fare la guerra non solo in ucraina ma in tutto il mondo”, ha chiosato. L’album prevede un lavoro molto più ampio e sarà pubblicato a maggio