PRONTA NUOVA LISTA DI SANZIONI UE CONTRO LA RUSSIA
«Sono favorevole a nuove sanzioni contro la Russia dopo che centinaia di corpi civili sono stati trovati nella regione di Kiev. Ci sono indicazioni molto chiare di crimini di guerra a Bucha»: le parole del Presidente francese Emmanuel Macron seguono quanto già espresso dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz e dal Premier italiano Mario Draghi. Quanto avvenuto a Bucha in Ucraina – seppure il Cremlino continui a smentire la propria responsabilità accusando l’Occidente di aver architettato immagini fasulle – rischia di condurre l’Europa verso un nuovo round di durissime sanzioni economiche contro Mosca.
Non è escluso che già dalla riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin prevista oggi e domani in Lussemburgo possano arrivare le prime decisioni contro la Russia, come fatto intendere anche dal Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. Secondo quanto riportato oggi da Federico Fubini sul “Corriere della Sera”, la nuova lista di prodotti sui quali verrà proibita l’espletazione dall’Unione Europea è in realtà pronta da sabato, giorno in cui le immagini da Bucha hanno fatto il giro del mondo. Il giorno da cerchiare sul calendario è però mercoledì 6 aprile, quando si riuniranno gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue per approvare il piano di sanzioni messo a punto dalla Commissione Europea. Al momento non vi sono novità o misure su gas, petrolio e carbone, il “tris” di prodotti sui quali l’Europa ancora dipende moltissimo dalla Russia: non è però escluso, specie vedendo i commenti dei principali vertici Ue e dei Governi nazionali, che qualcosa possa essere inserito in extremis per lanciare una vera e propria minaccia economica al Cremlino. «Ulteriori sanzioni alla Russia proposte da alcuni Stati membri includono misure più individuali, il blocco delle navi russe dai porti dell’Ue, più restrizioni alle esportazioni e embargo sul carbone russo, petrolio o gas, a lungo richieste dall’Ucraina, ma su cui alcune nazioni europee hanno fatto resistenza», scrive il “Financial Times” anticipando le nuove sanzioni Ue contro la Russia.
PETROLIO E GAS: LE IPOTESI IN CAMPO PER NUOVE SANZIONI
Nelle precedenti riunioni a Bruxelles, il Governo italiano con Draghi, Franco e Cingolani hanno posto all’attenzione dell’Unione la possibilità di inserire un “tetto massimo” al prezzo del gas come prima immediata misura da adottare: finora la ferma opposizione arriva – sempre secondo il “CorSera” da Olanda (perché ha la piattaforma finanziaria del mercato del gas in Europa), Germania (timore di perdere forniture), Svezia (in quanto «soggetta alla pressione di un grande produttore di gas come la Norvegia»).
Il quadro affrontato in queste ore dalla Presidente Von der Leyen potrebbe però modificarsi, valutando con l’appoggio di Germania, Francia e forse anche Italia l’embargo totale del gas russo in Europa. Fubini sottolinea come momento importante l’arrivo in settimana sulla rivista “Nature” del documento di Axel Ockenfels (economista consigliere diretto di Scholz), Guntram Wolff e Simone Tagliapietra per illustrare tre possibili ipotesi di “taglio” pagamenti alla Russia. In primis, la proposta italiana di imporre un tetto al prezzo del gas; in secondo luogo, la tariffa crescente sul petrolio russo a carico di Mosca e senza aggravi sul costo finale per l’Europa; da ultimo, la terza proposta pone i pagamenti per l’energia inseriti in un conto vincolato che potrebbe sbloccarsi solo con il ritiro dell’esercito russo dall’Ucraina. Il braccio di ferro sul gas e il pagamento in rubli non è più dunque l’unica “spina” nel fianco sul fronte energetico: ora anche l’Europa prova ad affilare le armi, ma serve un accordo unitario che per il momento ancora latita.