Giovanni Allevi ha la sindrome di Asperger? Il noto pianista ha parlato spesso apertamente dei suoi disturbi, ma senza attribuirli direttamente ad essa. Nelle scorse settimane, ad esempio, in un’intervista a Repubblica è tornato sulla questione partendo dall’imitazione che Ubaldo Pantani fa di lui. “Alcuni studiosi ritengono, anche attraverso delle pubblicazioni che ho letto, che la mia personalità sia vicina a un disturbo che prende il nome di Asperger, uno spettro dell’autismo“, ha dichiarato Giovanni Allevi.
Dunque, Giovanni Allevi ha notato che le imitazioni che vengono fatte enfatizzano proprio questi aspetti. “La risata non contestualizzata, l’iper-specializzazione su una tecnica musicale, il non tener conto della vita quotidiana ed essere proiettati in un mondo parallelo, la difficoltà nelle relazioni sociali“, spiega il musicista. Di fronte a ciò non sa se sorridere delle imitazioni, visto che potrebbero far leva sull’eventuale malattia, ma quella di Ubaldo Pantani per lui è la più rispettosa.
Giovanni Allevi, malattia: ha la sindrome di Asperger? Lui: “E’ possibile”
Ma Giovanni Allevi della sindrome di Asperger aveva parlato anche in passato. Nel luglio scorso, infatti, aveva spiegato che per natura si concentra in maniera spasmodica su determinati aspetti, arrivando a lasciar perdere il resto. “Diversi psicologi hanno ritenuto che questo e altri miei comportamenti siano riferibili alla cosiddetta Sindrome di Asperger, una leggera forma di autismo“, aveva detto anche in quell’occasione. Dalle dichiarazioni del pianista si evince che non ha mai dato peso alle definizioni, del resto quella maniacalità che lo caratterizza ha inciso anche sulla sua carriera musicale, a conferma che alcuni disturbi, in questo caso presunti, possono rappresentare un valore aggiunto.
Dunque, rispondere alla domanda se Giovanni Allevi ha la sindrome di Asperger è impossibile perché neppure il diretto interessato lo sa, come faceva notare al Corriere della Sera. “In quanto possibile Asperger sono avvolto in una ripetitività ossessiva di gesti e comportamenti. La mia risata arriva spesso improvvisa, non contestualizzata. E questo complica tutto da un punto di vista mediatico. Si tratta di una reazione psicologica al tentativo di avere un controllo sulla vita che continuamente mi sfugge“.