La casa farmaceutica francese LinKinVax, in collaborazione con la società di biotecnologie GTP Bioways, è al lavoro su un vaccino anti covid universale, ovvero, in grado di colpire il Sars-cov-2 e tutte le sue varianti, nonché tutti gli altri agenti patogeni dello stesso gruppo tassonomico. D’altronde la pandemia è tutt’altro che finita, di conseguenza nel futuro prossimo potrebbero palesarsi altre varianti, e far tornare restrizioni, lockdown e via discorrendo. Come funziona il vaccino LinKinVax? Stando a quanto fanno sapere gli addetti ai lavori, così come si legge su Fanpage, potrebbe rappresentare una svolta, in quanto dotato di un principio d’azione più ampio rispetto ai vaccini già approvati, leggasi i vari Pfizer, AstraZeneca, Moderna e via discorrendo.
“Questo vaccino di seconda generazione – si legge nel comunicato stampa di LinKinVax – è unico perché prende di mira sequenze del SARS-CoV-2 e delle sue varianti, ma anche sequenze comuni che sono presenti in altri virus della stessa famiglia, con l’obiettivo di indurre risposte immunitarie estese e durature. È stato ottimizzato utilizzando i progressi della bioinformatica”. Il vaccino è costruito attorno ad una piattaforma vaccinale messa a punto da VRI e INSERM (Institut Sational de la Santé et de la Recherche Médicale), fra i principali enti di salute pubblica francesi. Si tratta di una tecnologia che non sfrutta l’RNA messaggero come Pfizer e Moderna, ma basata su “uno specifico anticorpo monoclonale – dice a riguardo Fanpage.it – un’immunoglobulina semi-sintetica sviluppata in laboratorio a partire da un vero anticorpo, che è stato progettato per colpire le cellule dendritiche, nello specifico la loro molecola CD40”.
VACCINO LINKINVAX: TRIAL CLINICI INIZIERANNO FRA UN ANNO
Si tratta di cellule specializzate del sistema immunitario che hanno diversi ruoli nel regolare e stimolare la risposta, “come presentare l’antigene ai linfociti T – scrive ancora Fanpage – (l’esercito di cellule che neutralizza il nemico) e ai linfociti B, le cellule della memoria che producono anticorpi”. Il vaccino di LinKinVax è definito tecnicamente “a subunità proteiche” in quanto non sfrutta il virus ma alcuni dei pezzi del covid, che vengono poi fusi con l’anticorpo monoclonake per stimolare appunto la risposta immunitaria. Attraverso i test eseguiti nelle ultime settimane è stato dimostrato che basta una concentrazione ridotta di antigeni per attivare il sistema immunitario dando poi una risposta “cellulare, umorale e immunitaria duratura”. In ogni caso, nonostante le premesse positive, ci vorrà ancora del tempo prima di vederlo all’opera, visto che i trial clinici dovrebbero iniziare fra circa un anno, a metà 2023, prima di dover affrontare poi tutte le varie procedure classiche.