Ergastolo per Antonio De Marco: la pubblica accusa ha chiesto il massimo della pena per lo studente di Scienze infermieristiche reo confesso del duplice omicidio di Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta. Il pm Maria Consolata Moschettini durante la requisitoria ha ricostruito nei dettagli il delitto avvenuto a Lecce il 21 settembre 2020. Quindi, ha chiesto alla Corte d’assise, di cui è presidente Pietro Baffa, di riconoscere l’imputato colpevole di duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà e di ritenerlo capace di intendere e di volere al momento dei fatti.
La sentenza è prevista tra maggio e giugno, ma la difesa insisterà sui presunti disturbi mentali del 23enne, a cui i periti hanno diagnosticato un disturbo narcisistico della personalità sottotipo Covert. Si tratta della forma più complessa di narcisismo da individuare, in quanto chi ne è affetto solitamente è “una brava persona, introversa, fortemente sensibile al rifiuto altrui che – riporta il Messaggero – gli provoca un crollo dell’autostima e la genesi di una rabbia narcisistica che sfocia nella voglia di uccidere per raddrizzare un torto”.
GENITORI DELLE VITTIME “CI VORREBBERO DUE ERGASTOLI”
Oltre all’ergastolo, il pm ha chiesto anche l’isolamento diurno per un anno per Antonio De Marco, il quale avrebbe ucciso l’arbitro Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta perché la loro felicità di coppia attivavano in lui emozioni orribili, invidia, angoscia, in quanto lui non riusciva ad avere al suo fianco una donna che lo amasse. Il pm ha spiegato in aula che l’omicidio era stato pianificato nei minimi dettagli ad agosto, ma doveva uccidere a coltellate solo Daniele. Quando però è entrato in azione nella casa della coppia, Eleonora si è frapposta tra loro e non ha avuto scampo. I due fidanzati sono stati così uccisi in modo atroce: lei è stata raggiunta da 41 coltellate, lui da 38 fendenti.
Rosanna Carpentieri, mamma di Eleonora Manta, al termine della requisitoria, come riportato dal Messaggero, ha dichiarato: “Per me ci vorrebbero due ergastoli, perché le vittime sono due”. Secondo la donna, non ci sarà mai una condanna giusta per Antonio De Marco: “Poiché è molto giovane, prima o poi uscirà dal carcere e continuerà ad uccidere”. Per Fernando De Santis, papà di Daniele, nessuna condanna allevierà il dolore: “Le nostre ferite non si rimargineranno mai. Si dice che il tempo attenua il dolore, per me aumenta dolore e rabbia. Un gesto del genere è immotivato”.