DEF E CRISI, L’INTRODUZIONE DEL PREMIER DRAGHI
«La guerra in Ucraina ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita, in particolare l’aumento dei prezzi dell’energia, di materie prime e materie alimentari, ma pesa anche la fiducia che è diminuita tra consumatori e investitori, che invece era molto positiva e viva all’inizio dell’anno»: questa l’introduzione del Premier Mario Draghi nella conferenza stampa sul Def, appena approvato in Consiglio dei Ministri. Il Presidente pone davanti alle difficoltà la «piena disponibilità del Governo» per porre risposte immediate alla crisi: si parla per il momento di 5 miliardi di euro come fondi già disponibili, ma Draghi lascia intuire che si potrà estendere il sostegno «rimanendo sempre nelle cornici delineate dall’Unione Europea».
La posizione generale bellica di una guerra vicina a noi mette a serio rischio lo sviluppo positivo della crescita economica: «non avviene soltanto da noi», nota il Presidente del Consiglio, «e inoltre faremo tutto ciò che è necessario per salvaguardare il nostro Paese all’interno di una cornice di conti Ue da mantenere». Draghi annuncia sostegni futuri per famiglie e imprese: «una cosa fondamentale è il messaggio che il Governo deve dare in termini di fiducia che promana dalla maggioranza fino al Parlamento. La fiducia dipende dalla circostanza che noi stiamo vivendo e che ha offuscato le prospettive di fiducia finora, occorre impegnarsi al di là dei valori e battaglie dei singoli partiti». Viene confermato dal Governo la profonda «unità di intenti nell’esecuzione del Governo», ribadisce il Premier Draghi; «siamo impegnati in uno sforzo comune per una straordinaria unità nazionale, come è avvenuto durante la pandemia accadrà anche per la crisi energetica ed economica».
IL DISCORSO DEL MINISTRO FRANCO SUL DEF
«Il Def a fine aprile diventerà il programma di stabilità italiano che verrà inviato alla Commissione Europea, con annesso Piano Nazionale di Riforme: abbiamo approvato in leggero anticipo affinché possa essere propedeutico a nuovi interventi di politica economica da attuare al più presto», spiega il Ministro dell’Economia Daniele Franco scendendo nelle pieghe del Documento di Economia e Finanza.
Il Governo nota l’aumento verticale del prezzo del gas e dell’energia, forte fattore di rallentamento: «così come il commercio internazionale, tra Russia e conseguenze, pesa sulle esportazioni italiane», ma anche «la caduta della fiducia delle famiglie e delle imprese vista la situazione geopolitica fuori dall’Italia». La previsione del Governo per il Def tendenziale del 2022 viene stimata al 2,9% (3,1% la stima finale), al 2,3% per il 2023: «su questo quadro costruiamo il quadro di finanza pubblica tendenziale, prevediamo indebitamento al 5,1%». Il Ministro del MEF conferma gli obiettivi di indebitamento netto nella Nadef, ovvero il 5,6% come deficit: il margine di azione per la politica economica è di mezzo punto percentuale del prodotto. «Confermare gli obiettivi è una scelta di prudenza, visto anche l’aumento di energia (causato della guerra) che rallenta la crescita», ribadisce il Ministro dell’Economia. Il debito pubblico scenderà, promette Daniele Franco in conferenza stampa con Draghi, «permetterà la crescita del 3,1%, ma lo scenario resta incerto per via della situazione internazionale». Esteso di altri 10 giorni l’abbattimento dell’accisa di 0,25 centesimi sulla benzina, che dunque andrà a scadere il prossimo 2 maggio 2022.
LE RISPOSTE DI DRAGHI E FRANCO IN CONFERENZA STAMPA
Crisi economica
Draghi: «Il Paese affronti l’emergenza con fiducia anche grazie a PNRR e riforme: per dare questa fiducia bisogna mettere il Governo in condizione di operare con piena unità verso i due obiettivi cardine di questo momento, continuare con la normalità e affrontare l’emergenza».
Riforma Csm e Fisco
Draghi: «non ci sarà il voto di fiducia. Sulla riforma fiscale invece stiamo lavorando per valutare come portare in Aula gli interventi».
Confindustria e critiche su produzioni in Italia
Draghi: «Bonomi registra la realtà per quello che è, magari troppo pessimista ma comunque oggi si sbaglia di meno ad essere pessimisti che non ottimisti. Non conviene produrre in Italia? Guardando gli utili dello scorso anno sembra convenga comunque… Spesso si pensa che noi siamo peggio degli altri, ma molte volte non è così: c’è crisi ma non significa che non convenga produrre più in Italia».
Blocco totale gas dalla Russia: nel Def c’è la previsione…
Draghi: «non è un’ipotesi al momento oggetto di discussione le sanzioni sul gas, ma la situazione sta modificandosi davanti ai nostri occhi. Embargo del gas per ora non è sul tavolo ma lo scempio e gli orrori in Ucraina stanno crescendo sempre più e occorre trovare un modo per mettere Russia e Ucraina allo stesso tavolo per far finire questa guerra».
Italia non ha preso posizione sull’eventuale blocco del gas? Abbiamo piano di razionamento?
Draghi: «molto presto, non c’è nessun piano di razionamento. Noi fino ad ottobre siamo coperti dalle nostre riserve se si interrompesse oggi il gas russo. Noi andiamo con quello che decide l’UE, se ci propongono l’embargo noi saremo ben contenti di seguire, qualunque sia lo strumento che considereremo più efficace per permettere una pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace, vogliamo che di fronte a queste due cose scegliamo: meglio la pace o il condizionatore d’aria accesso o il termosifone al caldo?».
5 miliardi restano per sostegni a crisi
Franco: «al 30 giugno faremo la quadra sul costo del gas ed eventuali proroghe di interventi sulle bollette, magari lo scenario sarà migliorato. Abbiamo trovato risorse in vari modi e continueremo in caso di necessità ad intervenire con altre risorse come fatto finora. L’inflazione in Italia è al 6-7% a causa del caro energia».
Incontro con i sindacati e pensioni
Draghi: «incontro di domani riprende il confronto tra Governo e sindacati che si era fermato fino ad oggi per tutti gli eventi successi. È un momento importante perché l’Italia si trova attaccata da più fronte, inflazione, caro energia, mancanza materie prime, poi guerra, scelta geopolitica su quale campo stare: serve stare tutti insieme, da forze di Governo a forze sociali come sindacati e non solo. Serve discutere insieme di questo quadro complessivo e vedere se si riesce a trovare una strada comune».
Come si tiene l’unità dei partiti nel Governo?
Draghi: «io ho molta fiducia nella capacità delle forze di maggioranza, tutte, di capire la drammaticità di questa situazione; la necessità di agire con tempestività sostenendo famiglie, imprese e poveri. Io alla fine penso che troveremo l’unità, le battaglie identitarie verranno superate: anche perché se no i cittadini vedrebbero che i partiti non siano pronti a risolvere le vere esigenze dei cittadini. Tutti abbiamo il dovere di dare risposte immediate, anche i partiti lo capiscono bene».
Recovery Plan bis di guerra?
Draghi: «da tempo chiedo sia in Ue che in altre sedi di mettere un tetto ai prezzi di gas e petrolio. Ue compra il 70% del gas mondiale: abbiamo forte potere di mercato si può esercitare anche con imposizione di un prezzo non stravagante come quello attuale. Recovery Plan bis? Le cose non stanno peggio di una settimana fa, ci sono visioni diverse ma c’è intento per soluzioni condivise comunitari: tra pochi giorni arriverà proposta sul tema energia, non so se arriveremo a maggio per uno strumento europeo unico sul prezzo del gas. Per ora Italia, Germania e Olanda sono su posizioni molto diverse e noi mica possiamo aspettare le decisioni europee, sul caro gas l’Italia si muoverà a livello nazionale».
LA CONFERENZA STAMPA SUL DEF CON DRAGHI E FRANCO
Al termine del Consiglio dei Ministri, il Premier Mario Draghi e il Ministro dell’Economia Daniele Franco spiegheranno in conferenza stampa da Palazzo Chigi i contenuti del Def – Documento di Economia e Finanza – con la spesa prevista per l’intero anno 2022.
Il Presidente del Consiglio ha deciso di giocare d’anticipo convocando il CdM oggi (e non domani) per poter provare a trovare subito una quadra sul Def, portandolo poi in Aula già a partire dal prossimo 11 aprile. La conferenza stampa si terrà a breve, non appena terminato il Cdm, con la consueta collocazione presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio: sarà possibile seguirla in diretta video streaming sul canale YouTube di Palazzo Chigi. Come da tradizione, il Documento di Economia e Finanza – da inviare poi una volta approvato alla Commissione Europea – riguarda il “piano di spese” previste per l’anno corrente: tra guerra in Ucraina, incertezze sul futuro del Covid e macro-crisi energetica, le spese che si apprestano a dover far quadrare il Governo Draghi non saranno affatto semplici.
I TEMI DELLA CONFERENZA STAMPA: DRAGHI SU DEF, SOSTEGNI E GUERRA UCRAINA
Primo tema principale dunque della conferenza stampa di Draghi e Franco da Palazzo Chigi sarà proprio il contenuto dettagliato del Def 2022, con indicate tutte le spese che si ipotizzano saranno necessarie nei prossimi mesi tra sostegni a famiglie-imprese, provvedimenti su gas ed energia ed evoluzioni (imprevedibili) su Covid e soprattutto guerra in Ucraina.
L’incontro con la stampa vedrà poi l’occasione per il Premier Draghi di definire l’esito del “braccio di ferro” con i partiti circa l’eventualità di porre un nuovo scostamento di bilancio per le prossime settimane: come ha già anticipato la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra «Per la guerra e la crisi energetica, il Def taglierà le stime del Pil 2022 portandole un po’ sotto al 3%». Addio dunque alla stampa propositiva fatta nella Nadef di settembre, con Pil al 4,7%: il Mef tenta di mantenere il deficit ancorato al 5,6% ma non sarà facile in quanto le riserve messe a disposizione dalla Manovra si ormai esaurite dopo gli ultimi due Decreti Energia (circa 5miliardi complessivi sono costati). Non sembrano sufficienti i 3-4 mld avanzati per coprire la mole di interventi necessari per il Paese nei prossimi mesi: per questo M5s, Lega ma anche parti del Pd tornano a chiedere a Palazzo Chigi e al Ministero uno scostamento da 15-20 miliardi successivi al Def per riequilibrare lo scenario attuale. Oltre al Def, la conferenza stampa con Draghi sarà ovviamente l’occasione per aggiornare sullo stato dell’arte di guerra in Ucraina e caos energetico: oggi il quinto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia è stato approvato, di questo e della recente espulsione di 30 diplomatici russi dall’Italia, il Governo potrebbe darne conto proprio nell’incontro odierno con la stampa.
LA DIRETTA VIDEO STREAMING DELLA CONFERENZA STAMPA DI MARIO DRAGHI