Il progetto annunciato dal gruppo Colussi, come spiegavamo nelle scorse ore, è quello della cassa integrazione ordinaria a rotazione per i 350 addetti dello stabilimento di Petrignano di Assisi. Una misura di tredici settimane, a partire dal 4 aprile, del tutto analoga a quella che soltanto nel mese di febbraio, dunque davvero pochissime settimane fa, ha interessato i lavoratori del sito di Fossano, in provincia di Cuneo.
Il prezzo dell’energia è ciò che pesa maggiormente in tal senso, visto che, secondo i calcoli di Colussi group, “incide del 10-20% sul costo della produzione ed è aumentato ad aprile di sei volte rispetto allo stesso mese del 2021”. Come afferma “La Repubblica”, trattasi di un balzo all’insù che “ha riguardato anche le materie prime, dai cereali agli oli, la cui spesa incide per circa il 25%” sul costo dei biscotti e dei prodotti da colazione sfornati nello stabilimento in provincia di Perugia”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Colussi, 300 operai in cassa integrazione: la nota del gruppo
Cassa integrazione per 300 dipendenti alla sede della Colussi di Petrignano di Assisi, provincia di Perugia. La notizia è stata confermata dall’azienda in una nota, sottolineando che non sono previsti licenziamenti o chiusure: la misura è stata definita «temporanea» a causa della crisi internazionale attuale, giunta dopo due anni di difficoltà legata alla pandemia.
Nella nota diffusa sul sito, la Colussi ha evidenziato che la grave e straordinaria congiuntura internazionale a seguito della guerra tra Russia e Ucraina sta avendo delle parziali ripercussioni anche sulle attività del gruppo. Insieme a rsu e organizzazioni sindacali territoriali è stato condiviso «un percorso di Cassa integrazione ordinaria – e non di licenziamenti o chiusure aziendali come erroneamente riportato da alcuni siti e organi di stampa – che ha l’obiettivo di minimizzare gli effetti legati agli incrementi speculativi dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici attraverso un utilizzo moderato dello strumento per consentire uno spegnimento alternato e selettivo di alcune linee di produzione, in base all’approvvigionamento e alla disponibilità di materie prime e di materiali di confezionamento nonché alle mutate richieste del mercato e dei clienti». Colussi ha ribadito che la cassa integrazione ordinaria coinvolgerà a rotazione ed in modo parziale il personale di stabilimento.
Colussi, cassa integrazione per 300 operai
Colussi ha inoltre rimarcato la centralità dello stabilimento di Petrignano nell’ambito della sua strategia industriale, confermando gli investimenti sul sito, a partire dal rinnovamento e dal potenziamento di 3 delle 6 linee di produzione entro la fine del 2022. Politica in prima linea per monitorare la soluzione, la Lega ha presentato una interrogazione parlamentare urgente: il Carroccio «seguirà da vicino gli sviluppi della vicenda legata all’avvio della cassa integrazione per i 300 lavoratori dello stabilimento della Colussi di Petrignano di Assisi». Regione Umbria, invece, ha confermato di aver avviato le interlocuzioni con Colussi per acquisire elementi informativi in ordine all’evoluzione della situazione: «Dai colloqui di quest’ultima, è emerso un quadro di attenta valutazione e monitoraggio degli impatti congiunturali derivanti dai rincari delle materie prime sul ciclo produttivo, per cui l’azienda è impegnata nell’attuazione delle conseguenti ordinarie misure di gestione delle attività produttive e di riallineamento del ciclo delle scorte», le parole dell’assessore Michele Fioroni riportate da Ansa.