Il caro energie si fa sentire anche per le casse delle grandi imprese di trasporti. E così un report di gruppo Ferrovie dello Stato evidenzia un aumento dei consumi del 6% nel 2021 che ha immediatamente comportato un aumento dei prezzi anche del 55%.
Caro energia: la scelta di Ferrovie dello Stato
Come per il caro vacanze che ha visto un incremento del costo di biglietti aerei che vedrà un aumento del 6% al mese entro maggio-giugno prossimi, anche le ferrovie sentono il peso dell’aumento del costo delle materie prime: il gruppo mediamente consuma 6 TWh, pari al 2% del fabbisogno annuale di energia elettrica a livello nazionale, utile ad alimentare gli oltre 12.000 chilometri di linea elettrificata ed i treni a trazione diesel sui restanti 4.600 chilometri.
Tra tutti i consumi sostenuti dal gruppo però, quello dell’energia elettrica è al primo posto pesando per un buon 70%. Grazie a questo il risvolto in termini di sostenibilità è positivo dato anche l’impatto ambientale, ma il caro energia ha imposto al gruppo il risparmio ottenuto mediante “produzione ed autoconsumo”. Inoltre si sta puntando alla creazione di un mix di fonti energetiche rinnovabili che rientreranno a pieno titolo nel piano industriale che verrà presentato ad aprile dall’Ad Luigi Ferraris.
Caro energia: 40 mila metri quadrati per il fotovoltaico
Naturalmente prima di decidere di applicare impianti fotovoltaici o altre fonti rinnovabili, bisognerà avere l’ok della Soprintendenza per il rispetto dei vincoli paesaggistici, soprattutto relativamente agli edifici storici. Ma il piano del Gruppo Ferrovie può dirsi ambizione e più che mai necessario, dato l’incremento dei costi del conflitto in ucraina che hanno aperto per banca d’Italia degli scenari possibili nel medio breve termine assolutamente negativi.
Gli impianti fotovoltaici si prevedono nel parcheggio a Roma Termini, nel parcheggio di Napoli centrale, nella stazione di Roma Tiburtina e quella di Palermo. Il totale complessivo previsto è di 40 mila metri quadri da destinare ad impianti fotovoltaici che copriranno, secondo le stime, il 10% del fabbisogno. Le aree interessate dalla rivoluzione green del gruppo comprendono in totale 30 milioni di metri quadri di suolo non fertile nei centri delle città, a ridosso delle stazioni che saranno anche riqualificate attraverso piantumazioni, corridoi verdi utili alla riqualificazione di sistemi urbani, assicurando l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi.