LE PAROLE DI BOMBARDIERI
Pierpaolo Bombardieri evidenzia che “con un’inflazione al 7% i salari e le pensioni rimangono fermi e il potere d’acquisto è ovviamente minore”, dunque “l’inflazione e l’aumento dei costi dell’energia colpiscono in modo pesantissimo lavoratori, lavoratrici, pensionati e giovani”. Rispetto a questo importante tema, il Segretario generale della Uil, intervistato da fanpage.it, spiega di non poter dire “che siamo insoddisfatti” dell’atteggiamento dell’esecutivo, “così come, pur comprendendo che ci troviamo in una situazione particolare con una guerra alle porte dell’Europa, c’è bisogno di risposte sui temi della riforma fiscale, della precarizzazione del lavoro e del welfare. Aspettiamo di capire cosa vuole fare il governo e quali proposte metterà sul tavolo”. Per il sindacalista, è poi inaccettabile la precarietà “e speriamo di avere risposte dal governo quanto prima. Poi ovviamente ci sono i temi delle pensioni e della riforma fiscale, che ci hanno portato allo sciopero generale” della Uil e della Cgil lo scorso dicembre.
RIFORMA QUOTA 41, COSA C’È ANCORA SUL TAVOLO DELLE PENSIONI
Se è vero che nel DEF 2022 non vi è traccia alcuna di ipotesi di riforma pensioni, è altrettanto vero che qualcosa per il prossimo anno dovrà essere trovato per evitare che il ritorno tout-court della legge Fornero possa far saltare il banco nel Governo.
Ecco che tra le varie ipotesi ancora tutte “in potenza” nella trattativa sindacati-Ministero, anche la riforma pensioni di Quota 41 non dovrebbe essere scartata fino alla fine del 2022: «L’apertura del Governo alla previsione di meccanismi che incentivino la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro va nella direzione auspicata dall`UGL, tuttavia non siamo favorevoli al ricalcolo interamente contributivo. Quota 102, attualmente in vigore, scadrà a fine anno e, in assenza di una riforma previdenziale, a partire dal 2023 tornerebbe in vigore la Legge Fornero che prevede il pensionamento a 67 anni», spiegava solo qualche giorno fa Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl. Il sindacato in questione chiede al Governo di accelerare sulla riforma pensioni estendendo il confronto a tutte le parti sociali: «ci opponiamo fortemente ad un graduale ritorno della Legge Fornero e riteniamo che la soluzione migliore resti Quota 41, che prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa. E’ fondamentale, dunque, tutelare i diritti acquisiti dei lavoratori, garantendo, al contempo, il turnover generazionale e l`ingresso dei giovani nel mondo del lavoro». (Agg di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI LANDINI
Secondo Maurizio Landini, “tra qualche mese, senza nuove misure a sostegno dell’economia, la situazione sociale rischia di diventare esplosiva. E se qualcuno pensa di proporre un Patto sociale per moderare i salari, fa un errore e sappia che la Cgil non è disponibile a firmarlo. Questo è il momento di adeguare le retribuzioni e le pensioni all’inflazione reale, lavoratori e pensionati non hanno più nulla da dare, hanno già pagato e non si torna indietro”. Intervistato da Repubblica, il Segretario generale della Cgil ricorda che “abbiamo posto il tema della tutela del salario, delle pensioni e dei redditi delle partite Iva di fronte all’impennata dell’inflazione. In Italia ci sono 5 milioni di persone che lavorano ed hanno un reddito sotto i 10 mila euro l’anno. La povertà sta crescendo”, “se non si interviene rapidamente ed efficacemente la situazione sociale può diventare esplosiva”. “Lo dico con chiarezza: oggi non è il momento di ridurre o moderare i salari; oggi è il momento di aumentare salari e pensioni”, aggiunge il sindacalista.
LA BATTAGLIA DELLA LEGA
Come riporta livesicilia.it, nei giorni scorsi a Palermo si è tenuta l’assemblea nazionale del Dipartimento Disabilità Lega Salvini Premier. Alessandra Locatelli, Capo Dipartimento Disabilità, già Ministro per le Disabilità e assessore in carica a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia, ha ricordato che “per la Lega resta prioritario ottenere l’impegno da parte del Governo di provvedere al più presto all’adeguamento delle pensioni di invalidità, anche di quelle relative all’ invalidità parziale”. Locatelli ha ricordato che a questo “si aggiunge l’impegno da parte di tutti i Referenti della Lega per la Disabilità di sensibilizzare i territori affinché colgano l’opportunità di convenzionarsi con il Ministero della Disabilità per l’attivazione della Disability Card, la carta europea che consentirà di sostituire tutti i certificati e i verbali che attestano la condizione di invalidità e di accedere a servizi pubblici e privati gratuitamente o a tariffe agevolate”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DAMIANO
Secondo Cesare Damiano, “è positivo il fatto che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, abbia accennato nei giorni scorsi alla necessità di affrontare il tema delle pensioni”, anche perché il confronto avviato tra Governo e sindacati “ha già consentito di tracciare un primo e provvisorio perimetro di intervento su flessibilità, giovani, donne e pensione complementare”. Per l’ex ministro del Lavoro, “sarebbe estremamente positivo riprendere il confronto sulla previdenza: è interesse di tutti superare le rigidità della legge Monti-Fornero, mano a mano che ci avviciniamo al sistema interamente contributivo, senza dimenticare il tema della rivalutazione degli assegni pensionistici nell’attuale momento di consistente ripresa dell’inflazione”.
LA MANIFESTAZIONE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
Intanto sabato scorso Rifondazione Comunista è scesa in piazza a Teramo a sostegno della pace, contro Putin e contro la Nato e per protestare contro l’aumento delle spese militari decise dal Governo. Il Segretario provinciale Mirko De Berardinis, come riporta ekuonews.it, evidenzia che “l’Italia spenderà ben 104 milioni di euro al giorno per le spese militari: una vera e propria follia! Mentre i salari e le pensioni sono bloccate, il carovita galoppa e le bollette aumentano in una crisi sociale sempre più diffusa, questi guerrafondai spendono le nostre risorse pubbliche per armi e guerre. Noi chiediamo invece di destinare tutti questi soldi alla sanità pubblica, alla scuola, alla ricerca e per sostenere lavoratrici e lavoratori precari, i pensionati e i giovani disoccupati”.
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