Tra carriera e vita privata, Leo Gassmann si è raccontato a tutto tondo ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Il giovane cantante è figlio e nipote d’arte, ma non ha mai sentito il peso di questa eredità: «Più che un peso, è un piacere. I miei genitori sono stati grandissimi. Io ho iniziato a lavorare nella musica verso i 19-20 anni, ho potuto viverlo in maniera un po’ più protetta: ho avuto il tempo di crescere»
Leo Gassmann ha poi ricordato la vittoria al Festival di Sanremo nella categoria Giovani con il brano “Vai bene così”: «È stata un’esperienza inaspettata. Il brano lo scrissi dopo una grande delusione. Avevo incontrato un produttore che mi aveva espresso il suo pensiero in maniera un po’ troppo cinica e severa. Il disprezzo e la rabbia mi fanno soffrire molto. Da quell’evento è nata quella canzone. Non pensavamo neanche di poter essere selezionati. E’ stato un percorso lungo e faticoso, che mi ha portato a salire sul palco dell’Ariston».
LEO GASSMANN A OGGI È UN ALTRO GIORNO
Leo Gassmann nel salotto di Serena Bortone ha poi parlato del suo ultimo brano, “La mia libertà”, molto attuale a causa del drammatico conflitto in Ucraina: «Sono tante le persone che si sentono oppresse in questo periodo storico. Il mio ultimo brano è nato durante la pandemia e si è sviluppato all’inizio della guerra. Il brano è dedicato a tutti gli oppressi ma soprattutto ai bambini, simbolo del futuro. Ci tenevo a mettere dentro il me bambino nel video: ho rivissuto quei momenti molto belli che appartengono a tutti». Nel corso della lunga intervista, Leo Gassmann ha parlato della madre Sabrina Knaflitz: «E’ l’angelo della mia vita. E a recitare è bravissima. Si è dedicata tanto a me, mi è sempre rimasta accanto. C’è tanto di lei in ciò che sono. Io penso che l’amore e l’attenzione di un genitore sia fondamentale per rendere una persona felice. L’amore alimenta tutto ciò che facciamo. I miei genitori non sono mai mancati nei momento importanti, mi hanno sempre dato la possibilità di crescere e di studiare».