È stato approvato il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) per il comparto funzioni centrali che riguarda 225 mila dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. Secondo il Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, adesso tocca a sanità e funzioni locali.
Lavoro: revisionato il CCNL funzioni centrali
Tra i punti centrali di questa revisione del mondo del lavoro, rientrano gli ordinamenti professionali e delle carriere, l’introduzione dell’area dedicata alle elevate professionalità, il potenziamento di formazione competenze, la regolazione del lavoro agile.
L’ipotesi di contratto del lavoro e relativa al triennio 2019-21 era stata siglata il 5 gennaio dall’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) insieme alle sigle sindacali. A questo punto si dà seguito all’intesa per il rinnovo del contratto, attraverso una normativa volta da attuare i presupposti contenuti nel patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, siglato il 10 marzo 2021 a Palazzo Chigi dal governo e dai sindacati, unitamente alla riforma del pubblico impiego del PNRR.
Per questo occorreva revisionare “gli ordinamenti professionali e delle carriere, l’introduzione di una quarta area per i funzionari dedicata alle elevate professionalità“, oltre al potenziamento della formazione dello sviluppo delle competenze, la regolazione del lavoro agile, con precisi diritti a tutela dei dipendenti e condizioni a garanzia della soddisfazione di cittadini ed imprese.
Lavoro: aumenti da maggio in busta paga
A partire da maggio quindi scatteranno gli aumenti in busta paga che consistono in una maggiorazione di €105 per 13 mesi lavorativi. Per l’attuazione di questo contratto manca la registrazione alla corte dei Conti. A ciò età aggiungersi anche l’integrazione delle risorse stanziate dalla legge di bilancio 2022 a decorrere dal primo gennaio di quest’anno che comporteranno un incremento di €20 medi al mese a persona. L’intesa prevede anche la traduzione di arretrati medi pari a €1800 per dipendente.
Come precisato dal presidente dell’Aran, sono inoltre stati rivisti “alcuni istituti norma economici previsti dal precedente CCNL, come le assenze per malattia in caso di gravi patologie che richiedono terapie salvavita, escluse dal periodo di comporto sia con riferimento alle giornate di effettuazione delle terapie sia con riguardo alle assenze conseguenti agli effetti collaterali delle cure“.
Lavoro: resta da formulare CCNL scuola e università
Naddeo sostiene inoltre che la sanità e le funzioni locali saranno i prossimi step e le trattative sono già a buon punto: “soprattutto con la sanità abbiamo già un testo abbastanza definito, con un nuovo ordinamento professionale, nuova area ad elevata qualificazione e il lavoro agile“.
Rimangono quindi i contratti della scuola, università e ricerca “il cui atto di indirizzo non è ancora pervenuto all’Aran, e i contratti per la dirigenza, che normalmente si fanno una volta chiusi contratti del personale non dirigenziale“.