ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE NUCLEARE: REPORT CIA CONTRO LA RUSSIA
Secondo l’ultimo report della Cia, la guerra in Ucraina potrebbe tramutarsi in una sorta di “terza guerra mondiale nucleare”: il direttore dell’intelligence Usa William Burns, a seguito degli ultimi giorni di forte scontro diplomatico con Mosca e di continui combattimenti sul campo, lancia l’allarme per le prossime settimane.
«Data la disperazione del presidente Putin e della leadership russa, viste le battute d’arresto che hanno avuto militarmente finora, nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia del potenziale uso di armi nucleari tattiche o a bassa resa, anche se per ora non ci sono evidenze in tal senso», spiega il capo della Cia. Nei prossimi giorni intanto Joe Biden potrebbe recarsi in Ucraina per la prima visita ufficiale a Kiev dal Presidente Zelensky, il quale a sua volta invita l’Europa a fare di più e “seguire” l’esempio americano nell’invio continuo di armi e sostegni economici. «Abbiamo già resistito 50 giorni. Cinquanta giorni di invasione russa, anche se gli occupanti ci avevano dato un massimo di cinque», sottolinea il leader del Governo ucraino nel suo consueto video notturno da Kiev.
GUERRA A MARIUPOL: LA BATTAGLIA FINALE TRA UCRAINA E RUSSIA?
Con gli Usa che annunciano l’invio di nuove armi in Ucraina nel giro di qualche giorno, la Russia replica che in questo modo si ottiene l’esatto opposto del risultato di pace e de-escalation: non solo, ieri la minaccia del Cremlino è giunta in toto contro la Nato dopo l’ipotesi ormai quasi certa dell’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica da giugno.
«Se Svezia e Finlanda entreranno nella Nato non sarà più possibile parlare di uno status non nucleare del Baltico. L’equilibrio deve essere ripristinato. Finora la Russia non ha adottato tali misure e non le avrebbe adottate ma se siamo costretti…», ha spiegato ieri il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa Dmitry Medvedev, aggiungendo «sarà necessario rafforzare seriamente il gruppo di truppe di terra e il sistema di difesa aerea e schierare consistenti forze navali nel Golfo di Finlandia». Dalla terza guerra mondiale alla minaccia nucleare, le tensioni all’orizzonte aumentano ogni giorno e le speranze per dei negoziati sono ormai ridotti al lumicino. Intanto sul campo si continua a combattere “corpo a corpo” nelle zone di Mariupol e in larga parte nel Donbass: dopo la nave Moskva affondata nelle scorse ore – anche se la Russia smentisce si tratti di missili ucraini partiti da Odessa – la tensione militare oltre che geopolitica è alle stelle. Il comandante della 36esima brigata della Marina ucraina, il maggiore Serhiy Volyna, lancia un appello alle autorità statali: «sbloccare Mariupol il prima possibile, militarmente o politicamente». Secondo Volyn, da questa mattina sono in corso «feroci combattimenti, i russi avanzano in modo aggressivo, la situazione è critica. Non abbiamo intenzione di arrenderci, ma la situazione sta precipitando», conclude nell’intervista all’Ukrainska Pravda. Di contro, da Mosca il segnale di tregua non arriva, anzi: «La Russia aumenterà il numero e la portata degli attacchi missilistici su obiettivi a Kiev in risposta agli atti di sabotaggio sul suo territorio da parte delle forze ucraine», lo riporta Interfax, che cita il ministero della Difesa russo.