A oltre un anno dall’uscita del libro Anatomia di un cuore selvaggio, Asia Argento si racconta a Fanpage rievocando alcuni dei temi affrontati. Parla, ad esempio, del periodo di autolesionismo verso i 23 anni. “Mi facevo del male, poi coprivo le bruciature con dei braccialetti, se guardi il polso ho ancora i segni. Perché provare il dolore, fisicamente, mi aiutava a toglierlo dal tormento interiore. Non lo faccio più“, svela l’attrice. A proposito di cinema, parla dell’esperienza in America: “Un posto di bigotti, è tutto un magna magna. Mentre ti parlano cercano con lo sguardo quello dietro di te, se può essergli più utile“.
Riguardo il suo passato, Asia Argento ricorda anche il periodo dei rave. “Arrivò l’ecstasy, mentre gli acidi c’erano già da un po’. Poi ai rave arrivarono anche i fasci, e lì smisi. Cioè smisi di andare ai rave con la mia amica Angelica, non con le droghe, con quelle continuai fino intorno ai 16 anni, quando ripresi a fare cinema e mi accorsi che il cinema con le droghe non era del tutto compatibile, diciamo così“. Alla maggior parte degli amici di quel periodo non è andata benissimo. “Il 70% degli amici di quel periodo è finita malissimo, neuroni bruciati, impazziti o morti“, racconta la figlia di Dario Argento.
ASIA ARGENTO E IL RAPPORTO CON LA MADRE
A proposito del suo libro, Asia Argento spiega a Fanpage che è stata un’operazione egoista, perché l’ha scritto “per disinfettarmi quelle ferite, erano ancora purulente“. Inevitabilmente, scriverlo è stato doloroso: “Ho sofferto come una bestia. Dovevo forzarmi a scrivere ogni giorno, dovevo premere sui tasti del computer con forza“. Ma nell’intervista ricorda il rapporto con la madre: “Mia madre mi picchiava, ero l’unica delle sorelle con cui lo faceva. Io anelavo attenzioni, lei però non me le dava e così finivo a chiacchierare nelle case dei vecchi del quartiere, con la mia amica Angelica, almeno loro ci ascoltavano“.
Anelava attenzioni al punto tale da chiedere a 8 anni alla madre di poterle succhiare il seno. “E’ stato uno dei giorni più belli della mia vita, per questo me lo ricordo ancora. E’ un momento che lei dedicò a me. Ti racconto questo – dice a Fanpage -. Io ho una fissazione orale, io devo sempre bere qualcosa, mi metto anche le mani in bocca. A 12, 13 anni, mi comprai un biberon e ci mettevo dentro la coca-cola… ho sempre avuto bisogno della tetta materna“.