La guerra in Ucraina e la posizione degli Usa al centro dell’intervento di Federico Rampini ai microfoni di Stasera Italia. Il giornalista ha esordito parlando della visita, poi cancellata, di Joe Biden a Kiev: “Proteggere un presidente degli Usa in visita in Ucraina in questo momento richiederebbe un dispiegamento di forze ucraine che è quasi assurdo in una fase in cui le forze ucraine sono necessarie per proteggere la popolazione civile. Non si voleva dare adito a polemiche per quella che sarebbe stata una passerella ad altissima visibilità”.
Secondo Federico Rampini le mosse del Cremlino hanno indebolito fortemente le ipotesi di negoziato – “I comportamenti russi sembrano avere tagliato la strada alla via del negoziato” – e i riflettori sono accesi anche sulla risposta di Mosca all’attacco all’incrociatore Moskva: “C’è molta attenzione sia sulle reazioni che potrebbero venire da Mosca dopo l’affondamento della Nave: la Cia ha di nuovo evocato l’uso di armi nucleari e non è la prima volta. E c’è molta attenzione e pressione degli Usa sugli europei perché passino allo stadio successivo delle sanzioni economiche per colpire il petrolio, che è meno difficile da sostituire rispetto al gas”.
FEDERICO RAMPINI SULLA CRISI IN UCRAINA
Cosa sanno gli Usa delle testate nucleari? Federico Rampini ha le idee chiare: “Io credo che sappiano molto. Fin dall’inizio di questa vicenda abbiamo imparato a prendere sul serio le informazioni degli americani. Ci avevano detto che questa guerra sarebbe scoppiata con quattro mesi di anticipo”. Federico Rampini ha poi messo in risalto l’importanza delle informazione Usa per l’azione ucraina: “L’intelligence americana si sta rivelando una delle armi nascoste dell’Ucraina. Probabilmente lo stesso affondamento della nave Moskva potrebbe essere avvenuto grazie a droni o informazioni satellitari americane. L’intelligence Usa è una delle carte vincenti di Kiev, gli hanno consentito alcuni successi sorprendenti dal punto di vista militare. La qualità delle informazioni è notevole”.