Pasqua? Tutti a casa. Almeno stavolta lo si sa in anticipo: il nuovo Dpcm annunciato entrerà in vigore dal 6 marzo per proseguire fino a martedì 6 aprile. Ergo niente viaggi, né weekend allungati, né pranzoni allargati. “Non ci sono le condizioni per allentare le misure precauzionali”, ha detto il ministro alla Salute Speranza. E in effetti i numeri in risalita, e l’espandersi delle varianti del virus spingono alla prudenza rigorosa, come avviene (in maniera ancor più tassativa) in altri Paesi europei. La conseguenza più immediata – oltre alla depressione per una seconda Pasqua blindata, che smentisce ogni rapido “ce la faremo” o “andrà tutto bene” sui drappi arcobaleno esposti l’anno scorso sui balconi di tutt’Italia – è che la ripartenza del turismo e della sua lunga filiera (industria che vale il 14% del Pil, 232 miliardi, per oltre 3 milioni di addetti) ancora una volta è rinviata.
Niente paura: il corsivo sopra lo avevamo pubblicato l’anno scorso, per la Pasqua 2021. Lo riproponiamo solo per ricordarci di com’era appena dodici mesi fa. In un anno (miracolosamente, se appena si riconoscono i tempi solitamente ben più dilatati della ricerca scientifica) i vaccini hanno cambiato tutto, la pandemia non è scomparsa ma è diventata molto meno insidiosa, almeno per la popolazione protetta dai sieri, e la voglia di viaggi, vacanze, “ponti” sta trovando finalmente strade percorribili.
Tutti i dati previsionali per questi giorni concordano in questo mini boom per la prima Pasqua post-pandemia: secondo la più recente analisi sfornata da CNA Turismo, saranno 15 milioni gli italiani e gli stranieri che nei ponti di aprile si metteranno in viaggio nel nostro Paese, per una spesa complessiva che si aggira intorno ai 5,5 miliardi. Nei ponti di Pasqua e del 25 aprile dieci milioni di italiani si limiteranno a gite di una giornata o si recheranno in case di famiglia. Ma oltre cinque milioni di turisti sono intenzionati a pernottare in strutture ricettive, perlomeno per una notte. E di questi più di un milione e mezzo saranno stranieri.
“La media dei pernottamenti – secondo CNA – è prevista tra le due e le tre notti per i vacanzieri italiani, tra le tre e le quattro notti per gli stranieri. I turisti provenienti dall’estero arriveranno in netta prevalenza dall’Europa continentale, dal Regno Unito, dagli Usa e dal Canada”. Non male, se si considera che Pasqua rappresenta circa il 10% del fatturato annuo di un’impresa turistica. Nella speranza che anche i vacanzieri diventino – un po’ alla volta, ognuno per quanto possibile – turisti consapevoli. Buona Pasqua, buona ripartenza.
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