E’ morto nelle scorse ore lo scrittore Valerio Evangelisti, quello che viene definito da molti il re del fantasy d’Italia. Aveva 69 anni, e non sono state specificate le cause di morte ma vista l’età è probabile un malore o che lo stesso artista fosse malato da tempo. Il decesso è avvenuto in quel di Bologna, e a darne notizia è stata la formazione politica in cui lo stesso autore di horror e fantasy militava, leggasi Potere al Popolo, per cui Valerio Evangelisti era stato candidato al Consiglio comunale bolognese alle ultime elezioni.
Evangelisti è divenuto famoso in particolare per il ciclo di Eymerich, ed ha accompagnato sempre alla produzione letteraria il suo impegno nella vita politica e sociale, così come ha ricordato l’edizione online di TgCom24.it. Inoltre, fra i suoi molteplici impegni, ha anche fondato e diretto la rivista webzine ‘Carmilla on line’. “Una notizia che ci colpisce come un sasso”, sono le parole del movimento politico Potere al Popolo nell’apprendere e comunicare la notizia.
VALERIO EVANGELISTI E’ MORTO: DAL PREMIO URANIA ALLA TRILOGIA DI NOSTRADAMUS
“Valerio – si legge ancora in una nota – si è speso tanto in questi anni, a fianco delle lotte e nella costruzione di Potere al Popolo. Trasmettendoci la sua cultura, la sua rabbia, la sua convinzione, che non lo ha mai fatto arrendere, nemmeno davanti a una lunga malattia. Da sempre militante comunista, un antifascista che ha portato avanti le sue idee coerentemente, nella sua vita e nei suoi libri, fino a pochissimi giorni fa quando è intervenuto durante l’assemblea Disarmiamo la Guerra”.
Valerio Evangelisti è morto a Bologna, città dove lo stesso era nato il 20 giugno del 1952 e dove era cresciuto. Numerosi i riconoscimenti ottenuti in carriera, a cominciare dal Premio Urania del 1993, grazie al romanzo “Nicolas Eymerich, inquisitore”, che ha dato poi vita al suo personaggio più famoso, appunto l’inquisitore della Repubblica Dominicana Nicolas Eymerich. Fra le sue opere più note si ricorda anche “Magus. Il romanzo di Nostradamus”, trilogia dedicata proprio a Nostradamus e tradotta in numerose lingue.